Su Wikipedia si trova ogni tipo di notizia o nozione, quindi capita anche di imbattersi in pagine di cronaca assurde, quasi inverosimili eppure reali. Storie che non fanno dormire la notte, delitti raccapriccianti, morti e vite misteriose, malattie imbarazzanti e altre non proprio amenità. Niente creepypasta o leggende urbane, sono tutte notizie vere.
Abbiamo creato una lista di 10 fatti sconvolgenti, incomprensibili, degli enigmi irrisolti o dei casi troppo estremi, trovati sulle pagine dell’enciclopedia più famosa del mondo.
10) Il caso di Tamám Shud: il più grande mistero d’Australia
Il primo dicembre 1948, sulla spiaggia di Somerton, a sud dell’Australia, viene trovato un uomo morto. Dentro i pantaloni dell’uomo, un pezzo di pagina strappata da un libro di poesie persiane, chiamato Rub’ayyāt con scritto Tamam Shud, che significa finito, concluso. L’uomo non è mai stato identificato e il suo rimane ancora oggi uno dei più grandi misteri australiani.
9) Il delitto raccapricciante del canaro della Magliana
Pietro De Negri era chiamato er canaro perché di lavoro faceva la toletta ai cani. Faceva uso di cocaina e fu complice del pugile dilettante Giancarlo Ricci in una rapina, ma l’unico a finire in carcere fu proprio De Negri. Sentendosi maltrattato da Ricci, decise di vendicarsi nel peggiore dei modi: il 18 febbraio 1988 De Negri esausto attrasse Ricci nel negozio e lo chiuse in una gabbia per cani, poi lo seviziò per 7 ore tagliandogli le dita una a una, bruciandogli il viso con benzina, infine tagliò naso, orecchie, lingua e genitali dell’ex pugile ancora vivo e glieli fece ingoiare, poi, una volta morto soffocato, si accanì sul cadavere. È probabilmente il delitto più efferato mai commesso in Italia.
Una sindrome psichiatrica caratterizzata dalla convinzione di essere morti. Sì, esatto: si è vivi, ma si è intimamente convinti di non esserlo. Prende il nome dal neurologo francese Jules Cotard, che nel 1880 affrontò il caso di una paziente che pensava di essere deceduta e, per questo motivo, decise di non nutrirsi più, lasciandosi morire di fame. Un delirio non da poco.
7) La strage del passo Dyatlov
Il 2 febbraio 1959, 9 escursionisti accampati sui monti Urali e impegnati in una difficile scalata, morirono per cause sconosciute ne pressi del passo Dyatlov. Gli investigatori trovarono i loro corpi in posizioni che sembravano suggerire un tentativo di fuga: alcuni erano scalzi, mentre altri riportavano segni di lotta. È a questo punto, però, che la storia diventa quasi leggenda: una delle vittime aveva danni cerebrali molto estesi, ma nessun segno di colpi sul cranio, mentre una donna della spedizione non aveva più la lingua. L’indagine non approdò mai a nulla e il rapporto parla di una “forza irresistibile e sconosciuta”, definizione che ha permesso la nascita di molte teorie alternative, che vanno dagli esperimenti militari all’esistenza di una creatura simile a uno yeti.
6) La paura che sparisca il pene
È la paura che i genitali maschili si ritraggano fino a sparire, nonostante non ci sia nessun reale cambiamento delle dimensioni degli stessi. Già.
5) La pazzesca ossessione di Carl Tanzler
Carl Tanzler è stato un radiologo tedesco naturalizzato statunitense che visse in Florida a cavallo tra ‘800 e ‘900. Fin da giovane manifesta segni di squilibrio, ma è negli anni ’30 che il suo delirio raggiunge l’apice: ossessionato dalla scomparsa per tubercolosi di una ragazza cubana di cui era innamorato e che aveva provato a curare con metodi insensati, due anni dopo il decesso decide di trafugare il cadavere e di portarlo a casa. Qui tenta di far resuscitare la ragazza e, dopo aver capito che si trattava di un’impresa al di là delle sue possibilità, decise di provare a mummificare in modo casalingo il suo corpo usando seta, occhi di vetro e una parrucca. Probabilmente ebbe anche rapporti sessuali col cadavere, che tenne in casa per 7 anni. Tutto questo non ebbe conseguenze: quando Tanzler venne scoperto, la sottrazione di cadavere era ormai in prescrizione e la necrofilia non venne mai provata. Incredibilmente, l’opinione pubblica solidarizzò con il radiologo, considerando l’accaduto come frutto di un eccesso di romanticismo.
Mike è un pollo che negli anni ’40 ha vissuto 18 mesi senza la testa. Sì, veramente. Tutto nasce da un errore di un contadino del Colorado, che fallì nel tentativo di ucciderlo: mozzò la testa al pollo, ma non troncò la giugulare, né gran parte del tronco encefalico. In questo modo, il pollo non solo sopravvisse, ma riuscì a crescere e vivere per 18 mesi. Ovviamente Mike divenne un fenomeno da baraccone e il contadino lo portò in tour negli Stati Uniti, guadagnando anche un po’ di soldi.
3) Il folle legame tra le gemelle June e Jennifer Gibbons
June e Jennifer Gibbons sono due gemelle nate a Barbados nel 1973 e cresciute in Galles. Fin da piccole hanno sempre condiviso una vita di mutismo, separate dal resto del mondo, creando un universo fantastico solo loro, parlando una lingua incomprensibile agli altri. Quando hanno deciso di uscire dal guscio, l’hanno fatto a modo loro: hanno appiccato il fuoco ad alcuni edifici e sono state rinchiuse in manicomio. Lì hanno stretto un patto segreto: se una delle due fosse morta, l’altra avrebbe potuto iniziare a relazionarsi con gli altri e vivere una vita normale, e così fu. Jennifer morì di pericardite e June disse “Adesso sono libera, e Jennifer ha dato la sua vita per me”. Le ultime notizie di June risalgono al 2008, quando viveva una vita perfettamente normale, all’interno della propria comunità.
Benjaman Kyle è un uomo che non esiste: nessuno infatti sa qualcosa della sua vita prima del 31 agosto 2014, giorno in cui è stato trovato completamente nudo all’esterno di un ristorante Burger King in Georgia. Lui non ricorda niente, nemmeno il suo nome: Benjaman Kyle è infatti un nome di fantasia datogli usando le iniziali di Burger King.
1) L’orribile ritrovamento di Joyce Vincent
Joyce Vincent, in vita, subì diversi abusi domestici mentre lavorava come donna delle pulizie in un motel a Londra. Nel 2003 morì per cause sconosciute, forse legate all’asma. La polizia che la ritrovò, dichiarò che i suoi resti erano soprattutto scheletrici. Si trovava sdraiata di schiena accanto alla borsa della spesa, circondata da regali di Natale e alla tv accesa. Dal momento che metà suo affitto e le sue bollette venivano pagate in automatico dalla banca, nessuno si curò della sua scomparsa e i vicini attribuivano l’odore della decomposizione ai cassonetti sotto le finestre. Il suo cadavere era lì da tre anni.