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di Simone Stefanini 11 Febbraio 2016

Sanremo da ridere, tutti i siti da seguire per divertirti mentre guardi il Festival

Se vi annoiate davanti la tv, ci sono blog, pagine e gruppi d’ascolto privati coi quali potreste morire dal ridere

ghjsuuayyeeetggbshnmaao via - Carlo Conti e Gabriel Garko, compagni di merende

 

C’è stato un tempo in cui il Festival di Sanremo veniva guardato in famiglia e chiedeva l’attenzione totale di tutte le generazioni, dai nonni ai nipoti, ognuno coi suoi perché. In un secondo momento sono accadute due cose simultanee: i nipoti si sono emancipati e il Festival è scaduto di qualità. Questo ha portato a edizioni molto sottotono, tipo quella presentata da Simona Ventura (2004) o quella di Panariello (2006), per poi riprendersi con i vari Fazio, Morandi e Carlo Conti che coi suoi numeri vince sempre tutto.

 

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Il suo è un Sanremo democristiano, cerchiobottista, che se parla di unioni civili ci tiene a dire che alcuni cantanti hanno aderito alla campagna ma (tirando un sospiro di sollievo) altri no. Che vuol strappare un sorriso evidenziando le sue lacune nella lingua inglese e che, anche quando presenta i momenti più emozionanti, sembra senz’anima, programmato per vincere senza fatica. Specchio di un paese reale che ama la tradizione e che lo segue ogni sera con più di 10 milioni di persone davanti la tv.

Sì perché tutti amano Sanremo, anche chi ama parlarne male. Tra di loro infatti si cela una percentuale crescente di persone che non si perdono una sola puntata seguendo, secondo le parole di Battiato, “il piacere di stare insieme solo per criticare”.

Il look, le stecche, la camminata, gli errori, la noia, la canzone brutta, l’ospite soporifero, la gag che non fa ridere. Tutti in attesa dello sbaglio che animi le serate, che in questi giorni sono state abbastanza soporifere a dire il vero. Non è passata Cecile con N.E.G.R.A., Morgan è a rischio eliminazione, gli Zero Assoluto funzionano meglio dello Xanax e via dicendo. 

 

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E allora per farsi due risate, per avere un punto di vista diverso della situazione o semplicemente per sfogarsi, dove dobbiamo andare?

Innanzitutto su Twitter, seguendo l’hashtag #Sanremo2016 si trova un po’ di tutto, dagli articoli dei quotidiani e dei siti più influenti alle opinioni di chi vuol dire la propria fuori dal coro.

 

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Tra i tweet più caustici, quelli di Spinoza, uno tra i blog di satira più apprezzati d’Italia. A volte tira un po’ troppo la corda, fortunatamente però c’è chi sta al gioco, come è successo ieri col tweet di risposta di Ezio Bosso.

 

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Volete leggere commenti solo attraverso le gif? Seguite Trashitaliano.it e sparatele nell’etere, saranno tutti orgogliosi di voi.

 

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Nel caso vogliate sentire il commento degli eminenti giornalisti Assante e Castaldo di Repubblica, hanno un blog in cui sparano a zero su tutto, inflessibili. Non è vero, i loro commenti sono fin troppo pacati, forse per allinearsi alla direzione del Festival. Che ridere.

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Se siete amanti assoluti del trash e seguite il Festival solo per quello, la pagina Facebook E.U.T. (Europa Unita nel Trash) è il luogo giusto in cui postare e leggere articoli in tempo reale, di solito su outfit o canzoni particolarmente orribili del Festival e per fare commenti sagaci.

 

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Se invece siete gggiovani (con 8 g) e volete sentire solo il parere di quelli come voi, potreste dare un’occhiata alle pagelle under 25 di TvZoom

 

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Una pagina umoristica sul Festival è Fiumi di Sanremo, in cui gli admin postano commenti, meme e foto in tempo reale

 

Se si arrabbia Baby George ti disprezza, invade anche le Liguria.#fiumidisanremo

Posted by Fiumi di Sanremo on Wednesday, February 10, 2016

 

Anche Sanremo è Sanremo è una pagina aperta al pubblico in cui esprimere sagacia e dissenso.

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Infine ci sono i gruppi d’ascolto privati. Quelli in cui ogni nefandezza è lecita. Offese personali, commenti politicamente scorretti, fotomontaggi barely legal e post in tempo reale a velocità supersonica.

Possono partecipare tutti, previa richiesta d’ammissione e una volta dentro, l’Inferno. Uno su tutti, Trashpotting, grandi disastri televisivi.

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