È la più importante operazione di M&A degli ultimi anni, quella che è stata annunciata da Microsoft oggi: il colosso di Redmond infatti acquisirà LinkedIn, il social network utilizzato per scopi professionali da oltre 433 milioni di iscritti in tutto il mondo per la cifra di 26.2 miliardi di dollari, poco più di 23 miliardi di euro.
Microsoft ha quindi pagato LinkedIn a iscritto circa 60 $, una cifra che sembra interessante comparare con quelle di altre acquisizioni recenti. Per esempio quando Facebook acquisì WhatsApp per 19 miliardi di dollari – era il 2014 – il prezzo pagato da Mark Zuckerberg a iscritto era intorno ai 42 $. Ma Facebook in quel modo si portava a casa le rubriche telefoniche di mezzo mondo. Cosa vale di più? I nostri numeri di telefono o il nostro curriculum?
Sempre in quel periodo, su Repubblica, Michael Wolff – biografo di Rupert Murdoch e guru tech – commentava a proposito di acquisizioni del genere che “È comunque difficile, se non impossibile, prevedere il successo di operazioni simili: da un lato sono indispensabili per la sopravvivenza delle grandi piattaforme; dall’altro rischiano di fare affogare i protagonisti, come è spesso accaduto“.
Ma perché Microsoft compra LinkedIn? LinkedIn non è una startup, è in borsa da cinque anni, non è ben chiaro come possa crescere, e soprattutto non è che negli ultimi anni le acquisizioni di Microsoft siano state fortunatissime – una su tutte Nokia, un fallimento – ma è anche vero che per giganti come Microsoft quella di acquistare altre aziende per crescere è una prassi consolidata, non è una novità.
È quello che chiedono gli azionisti, ed è quello che effettivamente serve per restare un passo avanti, o almeno provarci. I risultati? Da capire. Del resto sempre a proposito delle acquisizioni di Microsoft, ancora nel 2014 Bruno Ruffilli riassumeva su La Stampa le operazioni di M&A dell’azienda fondata da Bill Gates “Hotmail, pagata 500 milioni di dollari nel 1997), a Skype (8,5 miliardi di dollari nel 2011). L’ultima è quella che ha fatto più rumore: Nokia, pagata 7,2 miliardi di dollari“.
Quella di Microsoft che compra LinkedIn è un’operazione che tutto sommato appare sensata anche all’uomo della strada: prendere il social network più focalizzato con il mondo del lavoro, con chi in un certo mondo di lavoro ha ben più di un piede con la suite Office da decenni. Ha senso. E del resto, non è che LinkedIn se la passasse alla grande negli ultimi tempi: il suo titolo a febbraio di quest’anno era crollato a Wall Street, e quella di Microsoft può essere stata vista anche come un’offerta utile a far stare tutti più tranquilli, azionisti compresi.
A quanto riporta TechCrunch LinkedIn manterrà il suo brand, ma verrà integrato in Office 365 e nel sistema di crm – ovvero customer relationship management – Dynamics, ma si tratta solo di dichiarazioni da comunicato, capiremo nei prossimi mesi cosa cambierà.
Intanto, su Twitter, c’è chi ha tirato fuori il commento perfetto
Microsoft compra LinkedIn.
Sarà più complicato e lento trovare lavoro.— insopportabile (@insopportabile) 13 giugno 2016