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di Giulio Pons 11 Settembre 2017

L’intelligenza artificiale dice se sei gay

Uno studio di un gruppo di ricercatori della Stanford dimostra la possibilità di utilizzare l’intelligenza artificiale per determinare l’orientamento sessuale delle persone

Uno studio di un gruppo di ricercatori della Stanford University in California ha dimostrato la possibilità di utilizzare l’intelligenza artificiale per determinare l’orientamento sessuale delle persone semplicemente dalle loro foto.

Il sistema messo a punto dai ricercatori utilizza il riconoscimento facciale tramite deep learning, cioè tramite un programma che opportunamente addestrato con un campione di immagini di riferimento è in grado di individuare le caratteristiche comuni nelle foto dei volti e poi ricercarle su altre fotografie.

Il riconoscimento facciale Google Vision Pixabay - Il riconoscimento facciale Google Vision

Il sistema di riconoscimento ha analizzato quindi 35.000 foto profilo di uomini e donne prelevate da siti web di dating online e ha azzeccato l’orientamento sessuale dei soggetti nel 61% dei casi per gli uomini e nel 54% per le donne, guardando solo la foto profilo. In un test più preciso ha poi analizzato 5 foto per ogni individuo e la percentuale di riconoscimento, in questo modo, è salita al 91% per gli uomini e all’83% per le donne. In sostanza il software è in grado di rilevare i tratti femminili in un volto maschile e viceversa.

Questi numeri allarmano un po’ e mettono in luce nuove problematiche legate alle foto online e alla privacy, perché una foto, a questo punto ancora di più, può essere utilizzata per discriminare, dato che contiene esplicitamente informazioni così personali.

Da un altro punto di visto, però, questo studio può fare da supporto scientifico all’idea che gay si nasce, visto che vi sono delle caratteristiche fisiche per essere gay.

Una foto a caso analizzata dal software di riconoscimento facciale Betaface Pexels - Una foto a caso analizzata dal software di riconoscimento facciale Betaface

L’utilizzo di software di questo tipo, porta alla memoria anche gli studi di Cesare Lombroso, l’antropologo padre della criminologia moderna che sosteneva che vi sono delle caratteristiche fisiche comuni che possono essere utilizzate per individuare i criminali. Aspettiamo quindi che prima o poi verrà fuori uno studio dove il deep learning dell’intelligenza artificiale verrà applicato per determinare se uno è un criminale oppure no.

Siamo a tanto così dalla Precrime del film Minority Report.

FONTE | The Guardian

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