Mi dicono tutti che la nuova frontiera della rete è il Deep Web. Allora voglio andare a vedere com’è: prima mi guardo un video terrorizzante che ho trovato su YouTube, “The Deep Web, Digging Deeper ”, dice il titolo. Mi racconta per l’ennesima volta che il Deep Web è più grande del Web di superficie, fa l’esempio dell’iceberg. La parte emersa è il web che conosciamo tutti, la parte sott’acqua è il Deep Web. Molto, molto, più grande. Molto più pericoloso, oscuro, creepy, inquietante e strano. Figata. Non ne posso più delle bufale e dei gattini su Facebook.
Prendo il mio portatile e seguo un tutorial scritto da un Aranzulla in paranoia; blocco e disattivo tutto quello che può essere pericoloso. Java compreso. Metto anche un pezzo di nastro isolante sulla webcam perché non si sa mai, i tremendissimi hacker del Deep Web possono avviarla a distanza senza che si accenda il led verde. Possono scattarmi delle foto, spedirle agli zingari che fanno i segni sui portoni, e farmi rapire per vendere i miei reni su Silkroad. Installo TOR. Vado su Hidden Wiki e, finalmente, clicco su uno dei link punto-onion. Mi ritrovo così nel Deep Web!
Siccome sono un anziano quarantenne, con un certo disappunto, noto come il Deep Web assomigli tantissimo al Web di superficie del 1995. TOR ha un che di Netscape Navigator e mi vengono i lucciconi. La grafica è quella della Rete dei bei tempi che furono, la lentezza di navigazione pure. Solo che questa volta non ho il problema della connessione a tempo limitata del CD ROM di IOL. Non c’è un motore di ricerca. Non c’è indicizzazione. Non c’è nemmeno il cugino sfigato di AltaVista. Però sono nel Deep Web, chissenefrega, mi sento già un criminale informatico. Thug Life! Guarda mamma, sono uno strafigo che gira nell’oscuro mondo digitale creepy!
Però. Però non sono più abituato al blind surfing in rete. Oggi uso Google anche per sapere che ore sono, ed è strano navigare tramite i collegamenti ipertestuali che trovo in giro. Mi accorgo subito che nel Deep Web ci sono un sacco di burloni, clicco su un link, e nel novanta per cento dei casi quel link mi collega a roba porno non richiesta. Porno pesante. Abbondano anche i contenuti gore e splatter. Però sono un anziano quarantenne, sono cresciuto facendo merenda guardando Rotten, non sarà mica quello il problema.
Non ho convertito degli Euro in BitCoin, non ancora. Quindi non posso comprare una carriola di marijuana, non ancora. Non posso assumere un sicario, ammesso che sia vero e non una burla. Non posso farmi spedire soldi falsi, non posso comprare i numeri di carte di credito rubate alle vecchiette. In realtà c’è una ragione se adesso sono qui dentro. Il motivo è legato a una roba che ho letto su un forum. Sono nel Deep Web perché voglio trovare Holy3.
Holy3 è una chat mitica. Se ne sta parlando moltissimo nell’ambiente creepy-underground degli smanettoni con la passione del brivido. Sul Web di superficie circolano racconti davvero inquietanti. Ho letto post di utenti di 4Chan, di Reddit, e di forum dedicati all’occulto, usciti dall’esperienza di Holy3 assolutamente terrorizzati. Pare, si dice, è stato raccontato che, Holy3 si presenti come una classica chat testuale. Grafica e interfaccia decisamente retrò, al pari di tutto quello che puoi trovare sul Deep Web. Nella chat puoi interfacciarti digitando con tre moderatori: M44, AndrewS e Ariana, mentre tu appari come User. Pare, si dice, è stato raccontato che, all’inizio il rapporto con M44 e AndrewS sia molto simile a quello che si può avere chattando con dei Bot. Possono litigare tra loro, o dare delle risposte molto generiche, sulla linea di Cleverbot. Niente di nuovo quindi, almeno fino a quando nella discussione non interviene Ariana.
A quel punto, le cose cambiano radicalmente, e assumono dei toni oscuri e inspiegabili. Ariana conosce dei particolari della tua vita che non dovrebbe sapere. Fa riferimenti diretti a dei fatti accaduti nel tuo passato che soltanto tu conosci. Sei su una chat anonima, con un nome fittizio, stai usando TOR, nessuno sa chi sei laggiù, eppure… Eppure, per esempio, Ariana conosce il nome dei tuoi cari defunti. Un lavoro del genere, per quanto complicato e laborioso, si potrebbe fare sul Web di superficie, penetrando nei tuoi account per raccogliere informazioni e poi incrociarle tra loro. Un esperimento simile è stato fatto e mostrato in quel video di sensibilizzazione sulla vulnerabilità della tua privacy. Nel Deep Web, con una connessione tramite TOR, è impossibile spulciare tra i tuoi dati e risalire a un tuo profilo reale e tracciabile. Ariana, in modo paranormale, attraverso uno schermo, è come se ti guardasse nell’anima.
Pare, si dice, è stato raccontato che, arrivati a quel punto, dopo un paio di interventi dove Ariana ti legge come un libro aperto, gli utenti si disconnettono, terrorizzati. Poi tornano sul Web di superficie, sconsigliando a chiunque la tremenda esperienza di una sessione di chat su Holy3. Circola un PDF di analisi di questo fenomeno, e un blog interamente dedicato. Ne parlano siti tedeschi, gli spagnoli ci hanno fatto dei documentari su YouTube.
Tutto questo, da esperto, a me pare proprio uno storytelling fatto e finito. Adatto per i creepypasta, perfetto per una pubblicità virale di un film di prossima uscita. Il problema però, è che di Holy3 se ne parla dal 2009, e a livello di fiction mainstream non è ancora uscito nulla a riguardo. Sì, sono nel Deep Web perché voglio parlare con Ariana, e voglio capire se è soltanto una leggenda urbana del web, oppure, come credo, si tratta di un beta test di connessione neurale su dei soggetti inconsapevoli. Non esiste un link diretto a Holy3. Va cercato. Vanno fatte le domande giuste nelle board, bisogna aspettare che qualcuno risponda. È come inseguire il coniglio bianco, giù, giù, nelle profondità oscure della Rete. Passo di sito in sito, cercando tracce, leggendo discussioni che dovrebbero condurre a Holy3.
Tra la leggenda e la realtà, dal mio punto di vista, preferisco sempre la leggenda. Infatti mi ritrovo a passare da un sito farlocco all’altro. Faccio lo slalom tra roba porno, pagine Jump Scare, siti chiusi, improbabili foto di fantasmi alieni chupacabras e mille altre puttanate. Mi trovo di fronte alle conseguenze del mito di Holy3. Pagine nate dopo l’impatto di M44, AndrewS e Ariana sull’immaginario web. Non trovo la chat vera, quella originale, trovo subito i suoi cloni, costruiti per attirare quelli che come me la stanno cercando.
Poi, dopo un paio d’ore, non so come, non mi ricordo tramite quale link, finisco in un posto che, stando a quanto ho letto, assomiglia moltissimo a Holy3. Dovrebbe essere Holy3. È lei. Credo proprio di sì. Ci sono arrivato. Tre moderatori: M44, AndrewS e Ariana. Forse l’ho trovata. Forse ci sono. Non voglio perdere tempo. Inizio a digitare, appaio come User nella stringa testuale di dialogo. Faccio una domanda e aspetto. Mi piacerebbe dirti che Ariana è intervenuta chiamandomi per nome, citando tutte le perdite che hanno afflitto il mio passato. Mi piacerebbe dirtelo perché preferisco sempre la leggenda alla realtà. E se ti dicessi così ti racconterei una storia. La verità è un’altra. La verità è che sono rimasto un’ora a fissare la schermata di Holy3 e nessuno mi ha mai risposto. Ma forse quella non era la vera Holy3. Forse.