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di Gabriele Ferraresi 18 Febbraio 2016

Leo’s Red Carpet Rampage, il videogioco per far vincere l’Oscar a Leonardo di Caprio

Abbiamo intervistato il team che c’è dietro a questo piccolo capolavoro in stile 8-bit

 

È un piccolo capolavoro. Leo’s Red Carpet Rampage è un videogioco in purissimo stile 8-bit in cui dobbiamo aiutare un pixelloso Leonardo di Caprio a completare una missione finora impossibile: prendere un Oscar.

Chissà se quest’anno con The Revenant sarà la volta buona per Leo: ma intanto c’è questo giochino fantastico per perdere ore della nostra giornata, e siamo tutti contenti così.

Sviluppato da The Line Animation ed Electric Theatre Collective, Leo’s Red Carpet Rampage è un classico platform di quelli che giocavamo da bambini. Del gameplay in cui guidiamo il nostro Leo lungo il red carpet in fondo c’è poco da dire: semplicissimo, divertentissimo e godibilissimo. E pieno di chicche.

Forza Leo! Più intenso!  Forza Leo! Più intenso!

 

Dagli iceberg da evitare, a Bryan Cranston / Dalton Trumbo che corre anche lui verso la nostra ambita statuetta, fino alle strisciate rantolanti del nostro eroe strafatto verso la Lamborghini Countach vista in Wolf of Wall Street. C’è un po’ tutto il Leo che conosciamo, compresa la faccina corrucciata che fa in modalità “act harder”, altra delizia.

Abbiamo contattato il trio londinese dietro a questa curiosa meraviglia videoludica: per il game design dobbiamo dire grazie a Max Van Der Merwe, mentre per il design e l’artwork a Bjorn-Erik Aschim e Sam Taylor. Le musiche sono di Matt Oglesby di Redbuttonaudio. Ci siamo sentiti via Skype per una chiacchierata veloce.

 

Sembra così vicino...  Sembra così vicino…

 

Ciao a tutti e tre: chi è il genio che è ha avuto l’idea di Leo’s?
L’idea è stata di Bjorn-Erik Aschim, animation director a The Line, che circa tre settimane fa è venuto a spiegarci l’idea: e ci piaciuta subito moltissimo, perché era stupidissima e brillante.

Avete davvero impiegato solo tre settimane per svilupparlo?
Sì, sì, dall’inizio alla fine ci abbiamo impiegato tre settimane.

È pochissimo, complimenti. Qual è stata la cosa più complicata?
Ah ah ah, tutto! È stato tutto difficilissimo, mettici poi che non abbiamo molte risorse, nel frattempo seguivamo anche altri progetti, e abbiamo fatto tutto in tre, e hai il quadro della situazione.

Però poi ha funzionato. Quando avete capito che Leo’s andava alla grande?
Quando abbiamo fatto il primo test in studio da noi: fino a quel momento non avevamo la minima idea se avrebbe funzionato o meno, è stato fantastico quando lo abbiamo dato in mano ai nostri amici e colleghi, abbiamo capito subito che sarebbe andato alla grande.

 

Strafatto verso la Lamborghini, ma col tuo aiuto, amico videogiocatore  Strafatto verso la Lamborghini, ma col tuo aiuto, amico videogiocatore

 

Oltre le più rosee aspettative. Perché ci piace così tanto l’estetica a 8-bit?
Pensiamo che sia soprattutto merito delle nostre infanzie a base di Nintendo: ci siamo cresciuti, ci abbiamo giocato per migliaia di ore, e ora che siamo adulti c’è qualcosa che è rimasto dentro di noi, qualcosa di innocente in quel tipo di estetica, che ci riporta a quando eravamo bambini.

Avete guadagnato qualcosa da Leo’s Red Carpet Rampage?
No, niente: in compenso ci abbiamo investito moltissimo in termini di tempo! Il ritorno in termini di visibilità però è stato enorme, e visto com’è andato Leo’s in futuro potremmo fare altri videogiochi. Al di là del videogioco per monetizzare nell’immediato abbiamo in programma una app per iPad e stiamo lavorando ad alcune serie TV.

Di Caprio si è fatto sentire?
Macché, non ancora! Incrociamo le dita.

Se siete curiosi e volete provare anche voi a farvi un videogioco in stile 8-bit, Leo’s Red Carpet Rampage è stato sviluppato tutto in Construct 2.

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