Viaggi

Santa Maria di Leuca: la meraviglia del Salento e l’incontro tra due mari

Che il Salento sia una meraviglia d’Italia lo sanno anche i sassi, ma se volessimo andare a cercare la meraviglia tra le meraviglie, dovremmo soggiornare a Santa Maria di Leuca, una frazione di poco più di 1000 abitanti del comune di Castrignano di capo in provincia di Lecce.

Si parla del tacco d’Italia, il paese con le bagnarole, le bellissime ville dell’800 e le grotte, tra cui quella del diavolo, chiamata così perché nell’antichità si pensava che i rumori udibili al suo interno fossero da attribuire a Satana in persona.

 

Nel 1871, Ulderico Botti compì i primi scavi trovando interessanti ed unici reperti, rappresentati da ossa, valve, armi e utensili, che fanno pensare ad una frequentazione della grotta sin dal Neolitico. Tali reperti sono oggi conservati nei musei di Lecce e Maglie. Il suo nome deriva da un’antica superstizione popolare, che attribuiva alla presenza di Diavoli i lugubri e poderosi rimbombi che si potevano udire nella grotta la quale, tra l’altro, è accessibile via terra attraverso un’apertura che si trova sul suo dorso. [fonte]

Il luogo è popolato da molti miti e leggende, tra cui quella di Laucàsia, il cui nome deriverebbe dalla sirena che porta lo stesso nome, chiamata così per la pelle bianca.

 

Altri punti d’interesse per un viaggio indimenticabile sono la Cascata Monumentale, che è il punto terminale dell’acquedotto pugliese illuminato ad arte, la Torre dell’Omomorto che un tempo serviva per difendere la costa dall’arrivo delle navi dei Saraceni, la cui denominazione “Uomo Morto” è dovuta ad alcune ossa umane ritrovate in una grotta vicino la torre.

La cosa più bella che possiate vedere da Santa Maria di Leuca però non è sulla terra ma in acqua: l’incontro tra due mari, l’Adriatico e lo Ionio. Nonostante il confine ufficiale sia il Canale d’Otranto, in determinate condizioni climatiche è possibile vedere al largo della Marina di Leuca una linea di demarcazione tra le correnti provenienti dal Golfo di Taranto e dal canale d’Otranto, che divide realmente i due mari. Uno spettacolo totale, che vale la pena di vedere almeno una volta nella vita.

 

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Raffaele Portofino

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Raffaele Portofino

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