Nel quartiere della Kalsa, uno dei più antichi di Palermo, si trova la chiesa di Santa Maria dello Spasimo. La particolarità di questo edificio è la mancanza del tetto, che la rende una cattedrale a cielo aperto.
La spettrale chiesa gotica avrebbe dovuto far parte di un complesso insieme a un monastero olivetano (Congregazione di Santa Maria di Monte Oliveto) all’inizio del XVI secolo. Il complesso fu costruito grazie alle donazioni di Eulalia Rosolmini, una nobildonna aragonese.
Nel 1509 il giureconsulto Giacomo Basilicò decise di costruire una chiesa in onore di quella della Nostra Signora dello Spasimo a Gerusalemme, che lui stesso aveva visitato, rimanendone estasiato. La fece erigere a 60 passi da quella che era la porta di ingresso di Palermo, perché l’originale è posta a 60 passi dalla posta Giudicaria, la settima stazione della Via Crucis.
Il progetto sarebbe dovuto terminare in sei anni, ma i lavori durarono ben più del previsto e i soldi mancavano. Nel 1537 poi, a causa dell’incursione degli ottomani, i cittadini di Palermo si misero ai ripari e la chiesa subì alcune modifiche.
Negli anni successivi l’edificio, ormai sconsacrato, è stato utilizzato come teatro, lazzaretto per la peste, ospizio, ospedale e deposito di opere d’arte. La chiesa è stata abbandonata fino al 1988 e restituita al pbblico nel 1995, dopo un restauro, Oggi è la sede del Brass, scuola jazz palermitana.
Una curiosità: nel 1516, il Basilicò commissionò a Raffaello il quadro Lo spasimo di Sicilia. Una volta finito, il dipinto partì in una cassa imballata, ma la nave su cui viaggiava affondò durante una tempesta terribile. La storia non finisce qui, perché il quadro venne ritrovato sulle coste di Genova in perfetto stato, sempre dentro la cassa.
Finalmente il quadro venne collocato nella chiesa, ma nel 1661, mentre l’edificio era lasciato a se stesso, il viceré Don Ferdinand D’Ayala donò il quadro al Re di Spagna e oggi per ammirarlo dobbiamo andare al Museo del Prado di Madrid.
Se fate un giro a Palermo, invece, potete ancora ammirare la bellezza di Santa Maria dello Spasimo, una delle opere incompiute più affascinanti d’Italia.