È risaputo che l’Italia detiene il record per il maggior numero di patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, oltre ad avere la maggior percentuale mondiale di opere artistiche. Resta il fatto, però, che sia molto raro anche qui da noi trovarsi di fronte ad un’opera del 1473, praticamente intatta. È questo il caso della Rocca Sforzesca di Soncino, in provincia di Cremona.
E pensare che questa zona fu tutt’altro che tranquilla! Infatti il territorio limitrofo venne più volte attaccato: invasioni barbariche, contesa da Cremonesi e Bresciani, ma anche conquiste e influenze delle signorie milanesi, veneziane oppure, come il resto della Lombardia, dominata da Francesi, Spagnoli e Austriaci.
La Cinta Muraria, lunga circa 2 chilometri, è ancora ben conservata e circonda il dosso su cui sorge il Centro Storico. Vennero costruite dalla famiglia Sforza, ma vengono tuttavia chiamate “venete”, poichè il loro rinnovamento fu iniziato dai Veneti pochi mesi prima dalla loro cacciata per mano dei Milanesi.
Ai quattro angoli del castello si ergono 4 torri con base “a scarpa”. Una di queste quattro torri, denominata “Torre del Capitano” ha una particolarità strategica non indifferente. A partire dai sotterranei, dove alcuni locali erano adibiti a prigione, una scala interna portava sino alla Torre. Qui vi sono due locali, coperti da volte a lunette e, in momenti di estrema necessità, poteva trasformarsi in un ultimo baluardo di difesa, diventando così un piccolo fortilizio autonomo.
L’intero borgo di Soncino, inserito tra i “Borghi più belli d’Italia“, mantiene le strutture originali risalenti al periodo medievale, quindi con strade strette e case alte dette “a torre”.
Un luogo da visitare a Soncino è il “Museo della Stampa“, una delle mansioni rappresentative dell’epoca tardomedievale, particolarmente sviluppata qui. Il Museo affianca la “Casa degli Stampatori“, il luogo dove una famiglia ebrea portò avanti per diversi anni l’azienda di famiglia. Curiosità: qui è stata stampata la prima Bibbia Ebraica completa al mondo.