“Solo la nebbia, avete solo la nebbia”. Uno dei cori più famosi del tifo italiano, rivolto puntualmente a tutte le squadre del nord da tutte le squadre del sud e con un certo fondo di verità, perché chi non può vantare spiagge e mari, non può far altro che decantare le bellezze cittadine, ma con estrema difficoltà. Anche perché la nebbia c’è, forse meno di un tempo, ma c’è.
Se il coro si fa fatica a contestarlo, altrettanto difficile per chi vive in pianura è spiegare il fascino della nebbia a chi non la vive in prima persona. Perché – ovvio – nessuno può nemmeno lontanamente paragonarla al mare o a qualche panorama mozzafiato, ma la nebbia ha un fascino malinconico e misterioso tutto suo.
Quel fascino è stato catturato con ironia e leggerezza dalla pagina Facebook Regno delle Tenebre Padane, che raccoglie bellissime immagini scattate da persone che vivono a stretto contatto con la nebbia.
Ve ne mostriamo alcune, per la collezione completa potete andare qui.
È qui la festa?
(Ph. Marco Fuller Tomasi nella ridente località tropicale di Gottolengo)
“Padrone, avvicinati, non temere! Le Tenebre ti sono amiche. Seguimi e non te ne pentirai-ai-ai-ai-ai-ai…
(Ph. Ango Bango)
(Ph. Matteo Dal Bianco, pedemontana vicentina)
Preferireste svegliarvi a Bora Bora davanti ad un’acqua cristallina piena di noiosissimi pesci colorati e delfini petulanti oppure a Poviglio in mezzo alla campagna con un cavallo, probabilmente emissario di Satana, che vi attende in mezzo alle Tenebre? Ah ecco!
(Ph. Rebecca Bini)
(Ph. Cristian Savioli)
Sogno d’ogni bambino del Regno, scomparire all’orizzonte alla guida di un trattore, tabarro che fluttua al vento, colonna sonora di “Ombre rosse”. Titoli di coda.
THE END
(Ph. Gianmarco Drama B Serena, campagne piacentine)
(Ph. Marco Martinelli, Rovereto sulla Secchia)
(Ph. Luca Cassone)