“La costa d’Amalfi, piena di piccole città, di giardini e di fontane, e d’uomini ricchi e procaccianti in atto di mercatantia sì come alcuni altri. Tralle quali cittadette n’è una chiamata Ravello”. Decantata anche dal Boccaccio nel suo Decamerone (II giornata, IV novella per la precisione), Ravello è una delle gemme nascoste nell’entroterra della magnifica Costiera Amalfitana.
Decretata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1996 per i valori paesaggistici e architettonici, Ravello è una delle mete turistiche della Costiera, nonostante sia un po’ meno famosa delle varie Sorrento, Amalfi o Positano. Forse perché leggermente più elevata di queste ultime, si trova su dei rilievi più interni e risulta un po’ meno raggiungibile per i viaggiatori che amano la costa. Nonostante questo, la cittadina viene invasa dai turisti ogni estate, ed è giusto che sia così, perché la vista dall’alto è impagabile.
Fondata nel V secolo durante la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, la cittadina cominciò a popolarsi di famiglie ricche ed aristocratiche intorno all’anno Mille. Il periodo di magnificenza venne vissuto quando Amalfi divenne Repubblica Marinara e Ravello, sotto il suo potere, ebbe il suo splendore massimo. Successivamente, vi furono secoli che portarono ad una decadenza, salvo poi risollevarsi dall’Ottocento in poi, quando venne riscoperta da intellettuali e artisti, riconquistando credibilità tra le élite e diventando presto la metà turistica che rappresenta oggi.
Oltre alle molte chiese (da annotarsi il Duomo, dove è custodita l’ampolla del sangue del santo patrono Pantaleone), tra i luoghi più interessanti da visitare troviamo, analogamente ad altre cittadine della Costiera, due stupende ville. La prima è Villa Rufolo, costruita dall’omonima famiglia, tra le più influenti nella storia di Ravello e famosa per i suoi incantevoli giardini panoramici a strapiombo sul mare. Uno dei suoi proprietari, Landolfo Rufolo, fu il protagonista della novella boccacciana col quale abbiamo aperto. L’altra dimora aristocratica è Villa Cimbrone, anch’essa conosciuta per i labirintici giardini e per il belvedere mozzafiato chiamato Terrazza dell’Infinito.
Ma Ravello è soprattutto conosciuta come la Città della Musica, in primis grazie all’importante festival di musica classica che da oltre 60 anni sonorizza i bellissimi balconi delle ville storiche ravellesi. Inoltre si dice che Wagner, durante una visita alla città nel 1880, immaginò il giardino di Klingsor ambientazione del secondo atto del suo celebre Parsifal. Come degna celebrazione della Città della Musica, Ravello dal 2010 ha un magnifico auditorium, realizzato dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer.