Lonely Toilet, guida ragionata ai migliori bagni gratuiti del centro di Milano

Abbiamo perlustrato l’area compresa tra Duomo, Piazza della Scala, Cordusio, San Babila e Piazza Diaz

trainspotting-bagno

 

Mettete un pomeriggio di sole a Milano, un giro al parco e quattro passi in centro scansando migliaia di pedoni che scorrono beati mentre un musicista di strada strimpella l’ennesima cover dei Coldplay o ballerini a torso nudo si danno al freestyle neanche fossero davanti a Maria e i suoi Amici. E all’improvviso: vi scappa. Sì, da davanti o dietro non importa, fluidi corporei spingono e cercano di farsi largo per rivelarsi al mondo esterno. Ma non potete mica farla lì, dietro una qualsivoglia colonna di Corso Vittorio Emanuele o in piena Piazza Duomo.

Siccome a noi, quando siamo in centro, scappa spesso forse a causa di misteriosi campi elettrostimolatori e di far la fine del prof Stefano Rho, che ha rischiato di essere licenziato da scuola per aver orinato dietro un cespuglio qualche anno addietro, non ne abbiamo voglia, ci siamo chiesti Dove Farla Quando Scappa In Centro A Milano? Abbiamo perlustrato il centro meneghino nell’area compresa tra Duomo, Piazza della Scala, Cordusio, San Babila e Piazza Diaz alla ricerca di bagni puliti e funzionali senza correre rischi di contrarre gonorrea o chissà quali malanni e, soprattutto, senza dover per forza sottostare alla consumazione in un bar (anche se nessuno può impedirvi di usufruire dei servizi di un locale pubblico, tutt’al più dovrete subire le occhiate malevole del titolare). E abbiamo compreso che Milano si rivela metropoli attenta allo stile e al design anche quando si tratta di cessi in ceramica.

Attenzione: non siamo entrati in posti a caso: come abbiamo scelto? Ve lo diciamo alla fine.

 

Excelsior/Cargo, Galleria del Corso 4

Cargo  Cargo

La toilette posta poco dopo le scale che portano da Cargo al piano -1 non è nulla di eccezionale. Due bagnetti microscopici, a tratti tristoni immersi in un ambiente senza personalità. Livello di pulizia accettabile, ma mancano le emozioni. Tavoletta e scopettone presenti, igienico sciacquone a pedale. Ci sono anche 3 lavabi rettangolari, squadrati e rudi come un edificio del razionalismo italiano. GIUDIZIO COMPLESSIVO: per mere toccate-e-fughe, ci siamo presi un po’ male

 

Cinema Apollo, Galleria de Cristoforis 3

Cinema Apollo  Cinema Apollo

Nota positiva che ce lo fa apprezzare: siamo entrati sebbene sprovvisti di biglietto (si poteva?), segno che una Milano aperta e solidale verso il prossimo esiste anche in pieno centro. Contiamo – al primo piano, l’Apollo scende diversi piani sottoterra – due bagni per uomini, due per donne e uno per disabili.

Pulizia accettabile ma il neon dalla luce itterica conferisce un’aura vagamente ospedaliera all’ambiente, lenita solo dalla vivacità delle piastrelle a muro rosse, gialle, nere e bianche. Bagno: no tavoletta, ci sono carta e scopettone, scarico a pedale, è un po’ angusto. Qualcuno però ha sgocciolato fuori prima del nostro avvento. Ideale per bisogni serali (fino alle 22, diciamo). GIUDIZIO COMPLESSIVO: gentilezza, buon cinema e muri colorati.

 

Palazzo Reale, piazza del Duomo 12.

Palazzo Reale  Palazzo Reale

Nelle immediate vicinanze di Piazza Duomo, uno dei complessi espositivi più importanti della città si presenta con un servizio igienico decisamente buono. I bagni sono al piano terra, in fondo al cortile d’ingresso, sulla sinistra (proprio sotto le scale che portano al primo piano). Ci sono tre stanzette e due orinatoi a muro. L’ambiente grigio ricorda un misto tra un refettorio e certi ambienti della Umbrella Corporation della Saga di Resident Evil. All’interno del bagno vero e proprio c’è l’appendiabiti, vera nota che differenzia un bagno high concept da un luogo da evitare; le porte si chiudono agilmente, la carta igienica non manca ma lo stesso non si può dire degli spazzoloni, non sempre presenti. Anche l’illuminazione è deficitaria.

Tre lavabi, sapone che si aziona col palmo, acqua da tutti e tre i rubinetti, asciugamani a getto. Ambiente rilassato per trascorrere qualche istante di ristoro corporeo qualora la mostra in programma a Palazzo Reale non fosse di vostro gradimento. GIUDIZIO COMPLESSIVO: ricorda l’estetica e la funzionalità del socialismo reale coi suoi pro e i suoi contro.

 

Palazzo della Ragione, piazza dei Mercanti

Palazzo della Ragione  Palazzo della Ragione

Alle narici si schiude un confortevole effluvio di pulito quasi casalingo. Non ci sono orinatoi a muro, i due bagni maschili si chiudono normalmente ma un water ha la tavoletta, l’altro no. Sciacquone a pedale e pavimento limpido, c’è così tanto spazio che ogni eventuale miasmo di vostra produzione si disperderà rapidamente nell’aere senza crearvi imbarazzi una volta usciti un po’ sudati per gli sforzi. I lavabi sono con fotocellula, ci sono sapone e carta asciugamani. GIUDIZIO COMPLESSIVO: cordiale e formale come una stretta di mano a un pranzo di lavoro

 

La Rinascente, piazza del Duomo

La Rinascente  La Rinascente

Il bagno è al 4° piano che raggiungiamo salendo i piani in cui l’aria è satura di profumi in virtù della più feroce versione del neuromarketing. Ma non cediamo alla tentazione di spendere 4.000 € per una borsetta griffata in pelle di orsetto lavatore. I 5 bagni non sono enormi, la porta si chiude a scatto e c’è un’aria pulita. Spazzolone e carta igienica presenti, sciacquone a pedale altrettanto. I 4 lavabi dal design morbido si attivano con la fotocellula e ci si asciuga le mani con dispositivi a getto d’aria che paiono razzi prossimi al decollo.

Data la pettineria del luogo, prima di uscire dal bagno ci diamo una sistemata davanti allo specchio a figura intera affisso accanto l’uscita controllandoci attentamente le sopracciglia perché ci va così. GIUDIZIO COMPLESSIVO: ottimo per riflettere lungamente sui futuri scoperti con il vostro istituto di credito

 

Il Mercato del Duomo/ Autogrill/ Feltrinelli, piazza del Duomo 1

Il Mercato del Duomo / Autogrill / Feltrinelli  Il Mercato del Duomo / Autogrill / Feltrinelli

Si avverte subito il profumo del Capitalismo. Ci sono i tornelli e un addetto al traffico vi fa entrare solo se versate 50 centesimi, vi rilascia un tagliandino che vale come buono sconto per un acquisto all’Autogrill o per gustare un caffè gratuito. Insomma, minzione con benefit.

Al piano -1 la fila è interminabile, così saliamo al 3° piano in cui c’è un via vai di turisti stranieri che emanano prestigio sociale da ogni gesto. È tutto tecnologico e touchless, perfino lo sciacquone aziona un braccio meccanico che solleva la tavoletta e compie strane azioni che adesso non sapremmo descrivervi perché non abbiamo una laurea in Ingegneria Igienica. C’è perfino un defibrillatore qualora a qualcuno venisse un coccolone di fronte a cotanto ingegno tecnico profuso nella realizzazione di una toilette pubblica. GIUDIZIO COMPLESSIVO: gli manca solo l’app-bidet e poi c’è tutto

 

Brian & Barry Building, via Durini 28

Brian And Barry Building  Brian And Barry Building

Siamo andati dritti ai servizi dello shop di Eataly del piano -1. Appena varcata la soglia abbiamo capito che questa è roba da podio. Pareti d’un grigio sobrio che rasserena la vista, c’è una sobrietà quasi zen. Manca il cinguettio armonioso di uccellini rari delle montagne del Tibet ma ce lo immaginiamo. La luce al neon è tenue. Nel bagno per donne e disabili la porta è aperta e scorgiamo un grande fasciatoio. Il bagno maschile ha anche lavabo e asciugamani a getto interni. Fornito di tutti i comfort, rubinetti con fotocellula anche nell’anticamera.

Limpido come appena montato, abbiamo il timore di sporcarlo col solo sguardo. Vorremmo restare a riflettere sul senso della vita e gli equilibri del cosmo ma dobbiamo andare, a malincuore. GIUDIZIO COMPLESSIVO: avvolti in un ovattato silenzio, rigenererete i vostri sensi (e vi concentrerete alla grande)

 

Gallerie d’Italia, Piazza della Scala 6

Gallerie d'Italia  Gallerie d’Italia

Abbiamo un Vincitore. Il colpo d’occhio è innegabile e mette anche un po’ di soggezione, quindi vi consigliamo di superare eventuali piccoli blocchi prima di entrare. Tre bagni a schiera con porte in legno e vetro satinato che garantiscono la giusta privacy. Il più ampio è l’ultimo dei tre in fondo, suggeriamo quindi di dirigersi a colpo sicuro lì. La luce interna è automatica, lo scarico è con pulsante manuale a muro, c’è anche l’appendino per il vostro ingombrante cappotto spigato e il panciotto. Senza non si entra.

Due lavabi molto capienti consentono lunghi lavaggi delle mani senza che lo scarico s’intasi. Ci sono anche 3 specchi a figura intera di rimpetto alle porte dei bagni dato che non ce n’è uno sopra i lavandini. Miscela vecchio e nuovo, storia e futuro, classe e casual, sembra di espletare i bisogni mentre di là Mazzini e Cavour se la giocano a bacarà. L’ambiente è signorile e silenzioso come si confà a veri nobili. GIUDIZIO COMPLESSIVO: vi consente di fare bella figura perfino con le tipe. Un must

 

NOTA METODOLOGICA

La ricerca si è svolta in una domenica pomeriggio d’aprile. Abbiamo vagato per 4 ore e mezzo, quasi tutti i bagni presi in esame sono quindi inaccessibile in orario notturno. Non abbiamo consultato guide online, forum etc. ma ci siamo mossi d’istinto proprio come turisti o cittadini colti dall’improvvisa necessità di liberarsi dal Male.

Abbiamo preso in esame i bagni che ci sono stati indicati dalle persone che lavorano all’interno delle strutture o quelli chiaramente segnalati da appositi cartelli. Non abbiamo considerato bar, ristoranti e fast food, ma solo spazi pubblici o luoghi come mercati urbani o centri commerciali anche perché tutti entrano in un bar e chiedono Dov’è Il Bagno? mentre noi vogliamo suggerirvi mete di nicchia, autentiche chicche.

E abbiamo visitato solo bagni maschili per evidenti motivazioni di gender, ma confidiamo nella specularità architettonica e igienica di quelli femminili, davanti ai quali c’erano quasi sempre file drammatiche.

 

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