Les Grands Voisins è un’utopia sociale nel cuore di Parigi.
Les Grands Voisins è un villaggio cooperativo.
Les Grands Voisins è un centro culturale creativo.
Les Grands Voisins è uno spazio di riappropriazione della propria libertà.
È la rivoluzione di Parigi del XXI secolo.
Sono stata a Les Grands Voisins nell’estate del 2016 durante un interrail su varie tappe d’Europa. La terza tappa era Parigi e negli ultimi giorni di luglio ho prenotato un paio di notti al ‘campeggio’ (così definito da Trip Advisor) Les Grands Voisins, totalmente incosciente di quello che avrei trovato all’arrivo.
Il posto nasce nel 2015 da un progetto di riqualificazione della zona del vecchio ospedale Saint-Vince-De-Paule situato tra il quartiere latino e il 14° arrodisment. Artisti, designers, architetti, artigiani e universitari hanno imbracciato i loro strumenti e i mezzi a disposizione per lavorare in prima persona alla nascita di un villaggio che rispondesse a valori quali: eco-sostenibilità, convivialità, comunità, multietnicità.
Dalla seconda rivoluzione industriale abbiamo assisito a un fenomeno di intensificazione del processo di gentrificazione fino ad arrivare ai giorni d’oggi dove l’era della tecnologia 3.0 ha trasformato le città in grandi metropoli in cui le connessioni tra gli individui e le cose sono ormai diventate infinite ma non di conseguenza profonde.
L’epoca della globalizzazione e della comunicazione smart, filtrata quasi per intero dai vari dispositivi mobile, ha reso spazio e tempo sempre più labili, liquidi quindi come direbbe il più grande sociologo della post modernità Zygmunt Bauman. Ed è proprio da questa esigenza di riappropriazione del proprio tempo che nasce l’idea di un grande centro culturale in cui le persone hanno la possibilità di rallentare il ritmo per riscopre se stessi e ciò che li circonda senza la superficialità e la frenesia quotidiana. Tra i prefabbricati in legno colorati con colori sgargianti, i legami tra gli individui si scavano fino a solidificarsi.
Il territorio di questa grande “fabbrica del bene comune” è di circa 34 mila metri quadrati, tutti impiegati per accogliere residenti, turisti, giovani, adulti, anziani, lavoratori ma soprattutto immigrati e rifugiati e quelle categorie sociali che la società ha messo da parte non prendendosene più cura. Les Grands Voisins non lascia fuori nessuno.
Ciò che erroneamente si potrebbe pensare è un guazzabuglio di persone che entrono ed escono dal villaggio urbano ma la vita all’interno di esso è organizzata in varie attività e workshop che scandiscono il calendario settimanale. Corsi di yoga, di cucina, di agricoltura ecologica, di pittura, lezioni scientiche, conferenze, atelier dell’usato, dibattiti a temi ambientali e sociali, laboratori di cucito, scultura, scrittura creativa, fotografia, tutto è pensato per coinvolgere sia grandi che bambini. Il mondo di Les Grands Voisins è una realtà che si interroga sui modelli di consumo contemporanei e che prova a dare una sua visione alternativa e realistica di uno stile di vita che non necessariamente deve essere piegato alle logiche del capitalismo.
Appena si entra la sensazione che si ha è quella di esser finiti nel ‘paese dei balocchi’ stile vegan, aria di positività e altruismo si respira tra i vicoli degli edifici in legno costruiti e arrangiati dalla mano di chi l’essenzialità e la bellezza sa farle coesistere in una cosa sola. Anche il design degli alloggi rispecchia questa visione di semplicità: caffetteria di quartiere, cinema, spazi comuni, bungalow e casette sugli alberi sono realizzati in gran parte con materiali di scarto e decorati dai ragazzi del quartiere.
In estate apre anche la parte del campeggio con le tende T3 e se non avete stuoia e sacco a pelo niente paura, vi verrà fornito tutto il materiale di cui necessitate. La vita di sera non si spegne, al contrario musica e concerti animano l’ambiente e le lucine gialle appese sugli alberi vi faranno sentire in un posto familiare a tal punto che lo sconosciuto che avete sulla destra a fine serata diventerà un nuovo amico.
La storia di questo ecosistema è ancora tutta da descrivere, venne occupato inizialmente per trovare sistemazione a 600 persone senza tetto e poi venne affidato al Comune di Parigi che l’ha temporaneamente dato in concessione a tre diverse associazioni: Aurore, Plateau Urbain e Yes We Camp. Sono loro che attualmente coordinano il centro.
Purtroppo si è deciso di smantellare tutto per dar spazio a un nuovo eco-quartiere che ospiterà 600 alloggi ma il fatto che ormai la comunità sia diventata un punto di riferimento importante ha fatto sì che il progetto sia stato rinnovato fino al 2020. Les Grand Voisins non può finire così, infatti altri spazi per portare avanti questa missione solidale verranno concessi alle associazioni che hanno creato e sostenuto il piccolo microcosmo di Parigi.