E’ giunto il momento di puntare i riflettori sulla Piramide Etrusca, poco distante dal Parco dei Mostri di Bomarzo, il luogo più magico e surreale d’Italia di cui avevamo parlato proprio qui e che già aveva generato grande stupore.
Un antichissimo altare emerge dalle impenetrabili foreste del posto e svela i rituali sacrificali etruschi. E’ stato Salvatore Fosci di Bomarzo a ritrovare nel 2008 questa struttura celebrativa a forma di piramide, che negli anni ’90 due archeologi avevano smascherato per la prima volta. Considerando l’origine datata al VII o VI secolo, pare si sia mimetizzata con il verde attorno per parecchio tempo. Un nascondiglio davvero notevole.
Le mansioni degli indovini etruschi consistevano nell’ispezionare viscere di animali sacrificati, oltre che, come immaginerete, un’altra serie di altre cosucce assai graziose. Malgrado il vostro scetticismo, tutti questi riti per nulla inquietanti sono sempre stati colonna portante della disciplina etrusca, che è stata così d’ispirazione da influenzare alla grande la cultura romana.
Dettaglio fondamentale, l’altare, anche noto come il Sasso del Predicatore, guarda a nord-ovest, direzione degli dei dell’oltretomba etrusca. Gli scalini, proprio quelli che noi comunemente usiamo per scendere o salire, questa volta sono adibiti a facilitare il flusso di sangue degli animali sacrificati (io preferisco di gran lunga l’uso mainstream). L’area che circonda la piramide è uno scrigno di tombe, rovine medievali, iscrizioni e un’inspiegabile torre che si vocifera sia collegata a Pier Paolo Pasolini.
Se avete voglia di avventurarvi in un’escursione alla scoperta dell’enigmatica piramide etrusca a Bomarzo, ecco per voi qualche utile indicazione e un augurio per un bel viaggetto nel tempo.