Dopo una prima esperienza bellissima lo scorso autunno, a zonzo fra la Germania e l’Olanda, diciamo che ci abbiamo preso gusto e abbiamo ricontattato Indiecampers per riprovarci, questa volta in tarda primavera e con l’0bbiettivo di girovagare per una zona della Francia che non conoscevamo molto (se non per gli ovvi famosissimi vini e liquori). Una settimana di ponte lunghissimo di pasqua tra Bordeaux – Cognac – Angouleme e l’Atlantico.
Evviva! Volo Milano>Bordeaux. Recuperiamo il van a Bordeaux e via.
Sotto trovate per punti salienti il riassunto delle cose che ci hanno colpito di più.
On-y-va?
Ok su quanto il cibo francese sia a ragione famoso e celebrato nel mondo è inutile scriverne, in questo viaggio però, come dovrebbe essere in ogni viaggio con i bambini, il cibo ha avuto un ruolo importante e super divertente di scoperta&sfida. Fidatevi e mettete alla prova i vostri figli con il “puzzolentissimo Camembert” (di cui ricordiamolo Chat Noir del cartone animato Miracolous è molto ghiotto) o con delle ostriche freschissime (la faccia che fanno i bambini dopo aver spruzzato il limone sulle ostriche per farle muovere e poi dire “dai assaggia” non ha davvero prezzo).
Poi tranquilli avrete modo di farli riappacificare con la cucina francese con crepes e soprattutto gallettes (cioè la variante salata delle crepe, fatta con grano saraceno, e farcite di formaggio filantissimo e prosciutto cotto, ovvero la combo perfetta per tutti i bambini del mondo). Matilde poi, non so se è un caso raro o meno, è letteralmente in fissa con le cozze, per cui a ogni occasione ci fiondavamo nei ristorantini moules&frites (per la gioia di Chiara che odia le cozze…) a scofanarci chili di cozze e patatine fritte. Capitolo a parte meriterebbe l’altro tempio laico del vivere francese, ovvero la Boulangerie (la panetteria), dove ogni mattina si è fatta regolare razzia di pain au chocolat, croissant, far breton e regolare baguette infilata sotto l’ascella, per il grande divertimento di Matilde che rispondeva impeccabili “Merci…Bonjour…” alle sempre gentilissime commesse al banco.
I francesi vanno pazzi per i mercatini di strada. Ma proprio pazzi. Ce ne sono ogni weekend disseminati per tutto l’esagono. A volte sono 4 tavoli messi in una piazzetta sotto i platani che propongono residui polverosi ed ammuffiti di qualche cantina, a volta sono delle vere e proprie fiere di antiquari con pezzi anche importanti, il più delle volte è uno stupendo mix di entrambe le situazioni. I francesi poi -precisi come sono- hanno termini diversi per descrivere le diverse tipologie di mercatini (un pò come noi con i tipi di pasta). Per dirvi, io ancora non l’ho proprio ben capita la sottile distinzione tra vide granier e bric-a-brac, ma tant’è. Basta farsi prendere dalla curiosità e dall’entusiasmo e via. D’altronde i mercatini sono la classica scusa per una gita fuori porta e per attraversare luoghi che non vedresti mai. Il sito perfetto che dovete conoscere è Vide-Granier.org, la bibbia del frequentatore di mercatini (e del vero flaneur delle gite fuori porta). Spesso infatti questi mercatini si svolgono in location bellissime e poco pubblicizzate e, soprattutto, per arrivarci si fanno delle strade secondarie (sempre!) e si attraversano dei posti davvero incredibili.
Nota a margine: essendo praticamente lo sport nazionale francese è difficile fare dei vari affari, ma non è raro trovare curiosità a prezzo stracciato, soprattutto nelle situazioni piccole sperdute di provincia. E poi comunque in ogni mercatino c’è un’area bimbi con gonfiabili&simili, per cui vostro figlio avrà di che distrarsi mentre voi contratterete ogni singolo euro per i bicchierini da Pastis della nonna (facendovi però fregare dalla pronuncia praticamente simile a orecchie italiane non allenate di “2 euro” e “12 euro”).
Ecco questa è stata una vera scoperta. Noi non ce l’immaginavamo una Francia così verde. Basta uscire dalle autostrade e affidarsi fiduciosi a Waze (o qualsiasi altro navigatore satellitare voi usiate) per scoprire una terra fertile, campi coltivati, filari e filari e filari di vigne (ma d’altronde siamo nella regione dove si produce uno dei vini più buoni del mondo, no?), natura rigogliosa, verde verde verde (e, se sarete fortunati con il tempo, cieli azzurri e nuvole bianche da film di Miyazaki). Davvero la provincia francese, o almeno le ragioni Poitou-Charente, Vendeé, Loire Atlantique, Gironde, Dordogne, sono un incanto paesaggistico. E parliamo di natura. A questo vanno aggiunti, oltre a chiese&conventi&castelli disseminati praticamente ovunque, la bellezza e la cura di molti piccoli villaggi e quell’orgoglio tutto francese di saper valorizzare al meglio quello che si ha, sempre con stile e senza strillare (maledetti). Un giro in camper con bambini suggestivo.
Il Marais Poitevin, per esempio, è una vera e propria perla nascosta e sconosciuta ai più. Chiamata con la solita moderatezza francese “la Venezia Verde” è in realtà una piccola regione boschiva attraversata da una fitta rete di piccoli canali navigabili con barchette a noleggio. La sensazioni di pace e relax è assoluta, i bambini tra remi e spruzzi d’acqua si divertono ovviamente da matti. L’area è attrezzata con campeggi e parcheggi camper, percorsi a bici o a piedi, piccoli villaggi pittoreschi etc etc. Tutto molto semplice e modesto, ma davvero bello. Uno dei momenti più belli del viaggio.
Una duna di sabbia altissima in riva all’Oceano, un posto davvero magico. Merita. I vostri figli impazziranno nel salirci e scendere rotolandoci giù. Voi avrete il fiato spezzato dopo dieci minuti ma ok. La vista da lassù è suggestiva. Andateci
Uno dei pochi punti negativi della vacanza, se non l’unico (a parte alcune notti particolarmente fredde nonostante fossimo a cavallo tra aprile e maggio) è che la domenica in Francia tutto chiude, le città si svuotano e tutto di ferma. Sembra una battuta detta così ma vi assicuro che girovagare per 1 ora per Angouleme per trovare un bar aperto dove bere 1 caffè non è proprio simpaticissimo. Idem se dovete fare spesa che siete rimasti senza cibo. Anche i grandi centri commerciali (almeno quelli della zona dove stavamo noi quella domenica tra Angouleme e Cognac erano TUTTI chiusi). Incredibile. Tenetene conto e organizzatevi bene di conseguenza, non è un dramma ma averlo saputo sarebbe stato utile :)
In questo giretto è capitato anche il compleanno di Matilde. Figo no? Ma è bastato davvero poco per renderlo specialie: già con il fatto di essere dentro un van partivamo altissimi, parcheggio in riva al lago Hourtin sotto gli alberi, poi candeline su dolce al cioccolato di boulangerie, una fila di bandierine colorate, piatti bellissimi colorati, tutto comprato da Hema a Bordeaux (grande sorpresa e felicità trovare Hema anche in Francia, lo credevamo solo olandese. ovviamente preparatevi che quando arriverà anche in Italia spaccherà tutto). Bottigliona di Coca-cola, canzoncine di cartoni animati cantate a squarciagola e via. Tutto molto intimo e colorato. Grande entusiasmo. Bello :)
Se siete genitori lo sapete già, ma è un consiglio che ci sentiamo comunque di darvi: anche se pesa mettete il monopattino in valigia. Sarà un mezzo insostituibile e vi permetterà di visitare davvero paesini e città senza il continuo lamento “sono stanca” e senza spaccarvi braccia e schiena nel portare figli annoiati e distrutti dalla fatica. Con il monopattino c’è libertà di movimento e scoperta. (Poi Matilde si è scartavetrata un ginocchio cadendo da una discesa ma questi sono i piccoli prezzi da pagare all’avventura)
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