È uscito nelle sale Dogman, il film di Matteo Garrone liberamente tratto dalla storia vera del Canaro della Magliana, che nel 1988 seviziò e uccise il suo aguzzino, un ex pugile bulletto di quartiere, attirandolo nel suo negozio di toilettatura per cani e torturandolo a morte per ore. Un fattaccio ancora oggi poco chiaro per uno dei delitti più efferati della storia recente italiana.
Chi ha già visto il film, sa bene che la storia nelle mani di Garrone diventa una fiaba nera impregnata di violenza più psicologica che mostrata. Bravissimi gli attori principali Marcello Fonte, Edoardo Pesce e la piccola Alida Baldari Calabria, molto bello il film, che lascia dopo la sua fine un senso di angoscia e desolazione molto persistente.
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Matteo Garrone ha voluto ispirarsi alla storia del Canaro ma l’ha contestualizzata nel suo universo, un microcosmo senza tempo che potrebbe trovarsi in tutte le periferie d’Italia. Un quartiere desolato in cui il mondo esterno non entra, che ha le sue leggi e i suoi padroni. Il luogo in cui è stato girato si chiama Parco del Saraceno a Pinetamare, frazione di Castel Volturno in provincia di Caserta. Un luogo diventato simbolo dell’abusivismo edilizio su larga scala, che ha violentato il territorio negli anni ’60 per poi abbandonarlo al suo destino.
Il sogno di Vincenzo Coppola, il costruttore, era quello di ricreare Rimini sul litorale domizio, sfruttando la spiaggia enorme e la pineta tra le più estese d’Italia. I fratelli Coppola, due palazzinari di Casal di Principe, iniziarono la costruzione del centro turistico balneare polivalente con 8 grattacieli, molte villette con vista sul mare, un centro commerciale e crearono le strade di comunicazione, la rete fognaria ed elettrica. Tutto senza regole, in modo invasivo.
Eppure ai tempi, per i residenti, Pinetamare sembrava la California: c’era vita di giorno e di notte, a due passi dal mare. In più, la zona era abitata dai tanti soldati americani della vicina base Nato. Poi è successo di tutto: dopo il terremoto la zona è stata presa d’assalto dai palazzinari che hanno costruito in modo invasivo, fregandosene del territorio, dopo che gli ecomostri sono stati distrutti, è diventata dimora di camorristi e delinquenti di ogni risma, che hanno portato all’abbandono generale.
La zona è già stata location di Gomorra, il film di Matteo Garrone tratto dal libro di Roberto Saviano ma grazie a Dogman mostra tutto il suo fascino spettrale: un far west lunare in cui la bellezza della natura è stata spezzata e restano solo i resti di un sogno che si è trasformato in incubo.
La storia però potrebbe avere un lieto fine grazie a De Laurentiis, che ha costruito nel 2006 il proprio centro sportivo del Napoli Calcio proprio nell’area di Castel Volturno per rilanciare la zona. Marek Hamsik, calciatore simbolo del Napoli, ha preso casa proprio a Pinetamare ed è diventato cittadino onorario. Grazie al piano di riqualificazione ambientale del 2003, l’area è in fase di rilancio a livello turistico e residenziale, ma la sua storia resta una grande ferita aperta per il territorio e insieme una promessa per il futuro. Che stavolta sia la volta buona.
L’area in ogni caso sembra piacere molto ai registi che spesso la utilizzano per i loro lavori, basti pensare al video di LIBERATO Gaiola portafortuna di Francesco Lettieri, girato tra le case del litorale di Castel Volturno per creare dei Caraibi fatti in casa.