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La possibilità di prendere al volo un’occasione irripetibile come trasferirsi all’estero spesso porta a fare le cose in fretta, e molti partono sprovveduti riguardo al luogo dove vivranno. Questi di seguito sono proprio alcuni accorgimenti da tenere a mente prima di volare verso il Regno Unito, per saperne un po’ di più su quello che vi aspetta.
1. La fila
Gli italiani ci scherzano sempre, ma c’è poco da ridere. Se volete vivere come un vero londinese dovete imparare a rispettare la fila, a salire dalla giusta porta del bus e così via, senza scuse. Che gli inglesi neanche si scompongono quando cercate di inscenare un sorpasso, ma vi direbbero semplicemente con un sorriso di soccorso, guardandovi come un cittadino affetto da una grave forma di amnesia: ehy, sei al numero 86, guarda, là in fondo, vicino alla signora. Hai bisogno di una mano, qualcosa non ti è chiaro?
2. Pagherete sempre le tasse e non avrete tv abusive
Gli inglesi hanno un paese con una lunga storia e hanno chiaramente capito che nessuno si sveglia col desiderio irrefrenabile di pagare commercialisti, fare file ed ingurgitare paludosa burocrazia. Le tasse, il sistema bancario e di assicurazione nazionale sono gestiti in modo impeccabile online e offline, quindi nessuna evasione e/o fughe alle Bahamas vi passeranno per la testa. E a proposito di evasioni, se fate funzionare un televisore e prendete un segnale in modo non regolamentato, arriverà un tizio a bussarvi in modo minaccioso alla porta, sotto la pioggia (a Londra piove, e negli horror pure). Esatto, quello che vi ha beccati fregare il segnale e fa questo proprio di lavoro. Avvisati.
3. Dovrete imparare la pronuncia inglese, e riprodurla. Altrimenti nessuno vi capirà
Ancora ricordo discussioni al limite del surreale col mio capo. Io che in arrivo da New York dicevo can’t con la “e”, e lui mi diceva che se fai una negazione devi dire can’t con la “a”, e io che mi dicevo ma questi tra US e UK ancora non si sono capiti in mille anni di scoperte, scambi di pop-star, compra-vendita di palinsesti tv? E gli dicevo ma se tu sai che vengo da New York e riconosci il mio accento, capirai che col mio can’t (con la “e”) dico can’t (con la “a”)! E lui no. Con la “e” io capirò solo can. E se vuoi fare una negazione, devi dirmi can’t con la “a”, altrimenti non capirò mai. Silenzio. Gelo britannico. Da quel giorno ho iniziato a dire can’t (con la “a”).
4. Classificazione degli Italians che stanno tra di loro, e sono tutti “crazy”
Sappiate che la peggio cosa che potete fare all’estero è rinchiudervi in branchi di italiani. Non svilupperete la vostra conoscenza della lingua e degli usi locali, continuerete a mangiare pasta scotta come all’università e capirete ben poco della vita a Londra. Ah, e desterete una specie di stupore misto a sgomento nei britannici, perché non imparerete mai a mitigare il vostro temperamento mediterraneo e passionale con il mood della popolazione, che faticherà a comprendere nelle varie situazioni sociali le vostre esagerazioni e i picchi di umoralità. Alcuni lo trovano un comportamento esotico. Altri ignorante.
5. L’emotività al lavoro
Tema connesso alla catalogazione dei “crazy” Italians è quello dell’emotività sul luogo di lavoro. Sì, in Inghilterra venite valutati anche in base a questo criterio. In breve, al lavoro nel Regno Unito viene richiesto un comportamento gentile, educato e lineare, di modo che i colleghi si sentano facilitati da un ambiente positivo a collaborare e a dare il meglio. Quindi se portate in ufficio ogni giorno i vostri drammi personali, se la pioggia vi fa incazzare (questa magari a Londra fatevela passare), e se vi parte il vocione contro i colleghi, sarete troppo emotivi, e quindi ritenuti non proprio idonei alla vita d’ufficio (e tacciati come “crazy” Italians).
6. L’affitto è un dramma. E anche il costo delle banane
Questa la sapete dai giornali, anche se a Londra non ci vivete ancora. La città paga bene ma è una di quelle con gli affitti e il costo della vita più alti che ci sono. Purtroppo, il prezzo dell’affitto non corrisponde nemmeno a case stellari, ma ad appartamenti sozzi e scassati in cui dovrete portarvi appresso la minaccia del coinquilino pazzo trovato su Gumtree fino almeno ai 40 anni. E se vi comprate una banana al volo dal corner shop sulla via del lavoro, sappiate che potrebbe costarvi attorno a 1 Euro (o più). I british poi, essendo corretti e preoccupandosi pure del commercio solidale, scrivono pure un’infinità di articoli riguardo la sostenibilità del commercio delle banane (non scherzo, cercate sul Guardian online), ma questa è un’altra storia.
7. I topi sono animali domestici, le volpi quasi
A Londra topi e volpi prendono spesso il posto di gatti e cani randagi e/o abusivi nelle vostre vite. Accettatelo. Anzi, embrace it. I topi di solito sono topolini tipo quelli delle fiabe, non nutrie mannare. Poiché le case sono vecchie e scassate trovano sempre modo di farsi strada, ma alla fine nessuno li odia veramente (magari tenete il cibo chiuso nei mobili e non in floridi cestini da centrotavola, che la salute è importante). Le volpi sono quelle punk, le vedete tutte spelacchiate e fuori di testa attraversare la strada di notte, rovistarvi nella spazzatura, correre accanto alla vostra bicicletta valutando se possono mordervi uno stinco. Insomma fanno ridere, come si fa a volere male pure a loro, che se non sei punk a Londra dove.
8. Il pub is where your heart is
Al pub mangi, ti incontri con gli amici, ci vai coi colleghi, coi coinquilini, ci esci la sera, ci canti al karaoke da sbronzo e ci vai da solo quando sei preso particolarmente bene o male. Il pub a londra è una specie di faro coi vetri appannati che porta dentro tutta l’umanità e il lasciarsi andare di cui hai bisogno. Ma attenzione, a un certo punto diventa così tanto casa che ti ritrovi a essere uno di quei binge drinkers da 12 pints a serata di cui parla Metro nelle sue infografiche che vogliono mandarti in sbattimento al venerdì. Bisogna cedere all’alcol? Alle minacce di Metro? È possibile abbandonare il pub? La risposta a questa ultima è no, almeno durante la vostra vita a Londra. Quindi godetevelo appieno ma con parsimonia, che poi la puzza della moquette impregnata di birra pioggia e tutto il resto ve la portate nel cuore.
9. Il Bus driver è il vostro peggior nemico
Considerato l’aplomb britannico, credo che venga fatto un test psicologico-comportamentale per selezionare i bus driver che vengono scelti tra i più matti e feroci, nonché quelli che guidano peggio. Le intenzioni di Vin Diesel in Too Fast Too Furious che incontrano le capacità tecniche di un’anziana signora con problemi di vista. Trucchi per la sopravvivenza: non scendete mai, e ripeto mai, le scale quando il bus è in moto. Potreste volare come in un flipper o comunque riempirvi di lividi causati dalla scala di metallo: insomma c’era un motivo se cantavano And if a double decker bus crashes into us con tanta naturalezza. Detto questo, non c’è niente di più gratuitamente ludico di fare un giro sul bus a Londra al piano di sopra, vedendo la città in movimento come da una giostra. Ps. Ricordatevi che anche se siete alla pensilina ad aspettare, a Londra il bus si “chiama” con un cenno della mano, come una diligenza nel Far West: altrimenti non si ferma. Almeno, io l’ho sempre immaginata così.
10. Il tassista è il vostro angelo custode
Le avventure relative ai taxi di Londra sono infinite e bellissime. I tassisti ti scortano a casa quando sei fuori alle 7 (sì, alle 19) del venerdì sera assicurandosi che entri nel portone (giusto), accostano anche sei/sette volte durante il tragitto per farti sboccare (anche preoccupandosi con un bel You alright, mate?), si incazzano assieme a voi contro l’ATM che non vi restituisce la carta con cui lo dovevate pagare, vi aiutano a fare improbabili traslochi senza fare una piega e dandovi consigli karmatico-popolari. E i taxi son pure belli, puliti, comodi e spaziosi. Kalòs kai agathòs.
11. In città c’è tutto. Anche la fattoria
Questi poveri inglesi hanno un clima controverso, colture infelici: gli si potrebbe togliere anche la vicinanza degli animali? Ecco, no. Al che, in quel modo improbabile ma fiducioso e ironico che li contraddistingue, si sbattono all’inversosimile per costruire quello che sognano apprezzandone i risultati, qualsiasi questi siano. Per esempio, la fattoria. L’esempio che rende quest’idea è la Hackney City Farm: in pieno quartiere hipster, trovate una fattoria dove ci sono giganteschi maiali sporch(issim)i di fango, asini, galline (di cui vi potete pure mangiar le uova), e altri animali vari. Mettetevi scarpe adatte per andarci, è spesso un pantano. Se cercate animali più esotici tipo i meerkat, andate al Battersea Park Zoo: molto bello, più pulito. Scegliete a seconda di quanto volete sporcarvi.
12. L’ironia: incorporatela
Sapete da dove dicono ci sia una vista fenomenale di Londra, dall’alto? Dal cesso di un bar (l’Aqua shard, nel dettaglio). Ecco, non pensate che sia un’errore stupido o trash, e che la vista che lascia a bocca aperta dovrebbe essere solo fruibile da luoghi istituzionali come la sala del ristorante stesso o il London Eye. È ironico. Sappiate che ovunque andrete e qualsiasi cosa facciate a Londra, non potrete mai capirla o amarla fino in fondo se non sarete (o imparerete ad essere) davvero ironici. Con quello che vi circonda e con voi stessi. Altrimenti non andrete mai in quel cesso, e la vista non ve la godrete mai.