Alla scoperta dei carnevali più strani d’Italia
Viaggi
di Chiara Dell'Oro 16 Gennaio 2023

Alla scoperta dei carnevali più strani d’Italia

Arance, corse di cavalli, maschere stravaganti e carri fioriti. Questi sono solo alcuni degli elementi tradizionali e folkloristici che si possono ritrovare durante un viaggio alla scoperta dei carnevali più strani d’Italia.

Le origini del Carnevale risalgono a epoche antichissime legate all’età pre-cristiana e pagana. Alcuni aspetti del Carnevale, infatti, sono stati ripresi dalle antiche feste “dionisiache” greche dedicate a Dioniso o dalle feste dei “saturnali”, celebrate dai romani in occasione del solstizio d’inverno. In queste giornate di feste gli obblighi sociali venivano a mancare: agli schiavi veniva concessa la massima libertà e ci si dava alla pazza gioia con grandi banchetti in totale dissolutezza. L’ordine sociale veniva rovesciato lasciando spazio a scherzi e mascheramenti. Una volta terminati i festeggiamenti, l’ordine riemergeva rinnovato e tornava a essere rispettato fino al carnevale successivo.

Alla scoperta dei carnevali più strani d’Italia

Fortunatamente i cristiani mantennero alcuni aspetti di questa festa che, nel corso dei secoli e fino a oggi, ha continuato a essere festeggiata conservando, in alcuni luoghi, alcuni dei suoi aspetti stravaganti.

In Italia il Carnevale ha mantenuto in vita molti elementi legati alle tradizioni pagane e folcloristiche. Ogni regione ha le sue maschere tipiche, le sue tradizioni e le sue sfilate, e in diversi posti del nostro paese alcune di esse sono davvero molto bizzarre.
In questo articolo vi accompagneremo in un viaggio lungo tutta l’Italia alla scoperta di alcune delle tradizioni più strane, e per questo estremamente affascinanti, legate ai festeggiamenti del Carnevale.

 

Viaggio alla scoperta dei carnevali più strani d’Italia

1- Il Carnevale di Ivrea

Lo Storico Carnevale di Ivrea è riconosciuto in tutto il mondo per la sua suggestiva e spettacolare battaglia delle arance. Una manifestazione ricca di storia, tradizione, spettacolo, emozioni e grandi ideali che coinvolge l’intera città.

Seguendo un complesso cerimoniale, per tre giorni nella città piemontese gli agrumi si trasformano in vere e proprie armi che vengono lanciate dagli aranceri sui carri e dalle squadre a piedi. Pensate che in 3 giorni di battaglia vengono lanciati in totale 7 mila quintali di arance.

La storica battaglia di Ivrea rappresenta, allegoricamente, la rivolta dei cittadini a un barone tiranno e la conseguente conquista della loro libertà con le sole armi che avevano a disposizione.
Secondo la tradizione, il Marchese di Monferrato governava come un tiranno sulla città.  Fu  Violetta, la figlia di un mugnaio, la prima a ribellarsi. Per non sottostare allo ius primae noctis uccise il marchese, accendendo così la rivolta popolare.
La celeberrima Battaglia delle Arance rievoca proprio questa rivolta: le squadre di aranceri a piedi rappresentano il popolo che combatte sprovvisto di qualsiasi protezione contro gli aranceri che, per loro fortuna, si trovano sui carri e indossano protezioni e maschere di cuoio.
Il simbolo della vittoria è invece rappresentato dal corteo della Mugnaia, dove i carri lanciano dolci e regali alla popolazione.

Carnevale di Ivrea

Durante la manifestazione carnevalesca si svolgono ogni giorno numerosi appuntamenti, parate in costume, mostre, spettacoli teatrali, concerti, fiaccolate, degustazioni e mercatini. Il Carnevale termina con spettacolari giochi pirotecnici e la premiazione delle squadre degli aranceri e dei carri vincitori. La vittoria è stabilita dall’ardore dimostrato in battaglia, dalla correttezza nel tiro, dalla qualità degli allestimenti e dai finimenti dei cavalli.

L’edizione 2023 dello storico Carnevale di Ivrea quest’anno si terrà dal 16 al 21 febbraio.

 

2- Il Carnevale di Acireale

Proseguiamo questo nostro viaggio alla scoperta dei carnevali più strani d’Italia per raggiungere le coste della Sicilia fino ad arrivare ad Acireale, dove si svolge quello che viene definito il Più Bel Carnevale di Sicilia.
Il Carnevale ad Acireale è una vera e propria ricette di buonumore: unendovi alla folla sarete protagonisti di un teatro delle meraviglie fatto di maschere, coriandoli, luci, arte, fiori e musica.
A rendere particolare questo carnevale sono i fantasiosi carri allegorici-grotteschi, colorati e mastodontici, realizzati dagli artigiani del posto e ricoperti di fiori profumati.

Le prime documentazioni su presunti festeggiamenti del Carnevale di Acireale risalgono al 1594. Durante quei giorni i cittadini potevano concedersi la libertà di scherzare sui potenti del tempo senza severe ripercussioni.
Nascono così le prime maschere del carnevale acese:
1- l’Abbatazzu (chiamato anche Pueta Minutizzu): ironizzava sulla classe clericale del tempo.
2- i Baruni: coloro che prendevano in giro l’aristocrazia
3- i Manti: indossavano un costume con molti fronzoli con lo scopo di rimanere nell’anonimato

Se desiderate programmare un viaggio ad Acireale per poter vivere di persona il suo carnevale sappiate che quest’anno i festeggiamenti si terranno dal 4 al 21 febbraio.

 

3- La Sartiglia di Oristano

Ogni anno ad Oristano l’ultima domenica e martedì di carnevale si corre la Sartiglia, uno degli eventi popolari più conosciuti  in Sardegna. Si tratta di uno degli ultimi tornei equestri di origine medievale ancora presenti in area mediterranea.

La Sartiglia si compone di due principali eventi: la giostra della domenica, organizzata dal gremio dei Contadini, e la corsa del martedì grasso, organizzata dal gremio dei Falegnami.
Entrambi gli eventi prevedono rituali complessi, basati su antiche tradizioni e personaggi simbolici, tra cui il Componidori, ovvero il capo corsa che sovrintende all’intera manifestazione.

La corsa vede protagonisti dei cavalieri mascherati che, con l’aiuto di una spada e di una lancia di legno, detta stocco, devono infilzare un anello a forma di stella sospeso ad un nastro. Più stelle saranno spiccate dal nastro migliore sarà l’annata e rigoglioso il raccolto dei campi.

Finita la corsa iniziano i festeggiamenti in onore dell’eroe del giorno e del suo seguito, accompagnati da un grande banchetto a cui sono ospitati tutti i partecipanti alla giostra.

 

4- Il Carnevale di Tricarico in Basilicata

A Tricarico i festeggiamenti per il Carnevale iniziano molto presto, il 17 gennaio, giornata dedicata a S. Antonio Abate protettore degli animali.
Come previsto dalla tradizione il paese si sveglia all’alba per la vestizione delle maschere, l’accensione del falò in onore del Santo, la realizzazione degli antichi rituali dei 3 giri propiziatori intorno la chiesa e la benedizione della mandria (formata da persone in maschera) in partenza per le vie del paese.

Caratteristica principale della festa di Tricarico sono le maschere. Un corteo travestito da mucche e da tori simula una mandria in transumanza sfilando per le strade. Al termine della processione, i figuranti si sparpagliano in città suonando i campanacci in attesa che qualcuno apra le porte della propria casa, offrendo loro da mangiare e da bere.
La mandria è guidata da massari, capomassari e sottomassari, oltre che dal conte e dalla contessa padroni di Tricarico.

La manifestazione si ripete nell’ultima domenica prima di martedì grasso.
Oltre alla sfilata delle maschere di Tricarico sono previste anche la costruzione e distruzione del Fantoccio e il pianto di Quaremma, la moglie del Carnevale. Durante le giornate dedicate al Carnevale vengono realizzate serenate e musiche, suonate dagli artisti locali e regionali, e organizzati diversi momenti conviviali, come il “Pranzo con le Maschere” e “La cena con le Maschere”.

 

5- Il Carnevale di Mamoiada

Il nostro viaggio alla scoperta dei carnevali più strani d’Italia si conclude a Mamoiada, in Sardegna.
Questo carnevale è una delle manifestazioni folcloristiche più antiche della regione. Sconosciuto al mondo fino agli anni ’50, oggi è diventato famoso grazie alle maschere dei Mamuthones e Issohadores, incoronate come simbolo dell’intera isola.

1- I Mamuthones: sono rozze figure con il viso coperto da una maschera nera, vestiti con pellicce scure e rumorosi campanacci.
Durante il periodo di Carnevale compaiono per 3 volte: il 17 gennaio, in occasione della festa di Sant’Antonio e poi la domenica e il martedì del Carnevale mamoiadino.

2- Gli Issohadores: sono uomini vestiti con un corpetto rosso e con una maschera bianca. Scortano i Mamuthones durante la sfilata e catturano con dei lacci le giovani donne per augurare loro salute e fertilità.
Un tempo oltre alle giovani donne venivano catturati anche i proprietari terrieri, per garantire loro un’annata favorevole. In cambio loro offrivano alle strane figure un ricco pasto, compreso di vino e dolci.
Ancora oggi il carnevale viene celebrato seguendo rigorosamente le tradizioni del passato. I soggetti a cui si augura protezione e benessere però, non sono più i proprietari terrieri, bensì le autorità pubbliche.

Il Carnevale di Mamoiada è un rito antichissimo e molto sentito da tutta la popolazione che partecipa attivamente alla festa. Tutti sono coinvolti nei festeggiamenti indossando maschere e i costumi tradizionali.
Il centro del Carnevale è la piazza principale del paese dove i mamoiadini si esibiscono nel tradizionale ballo tondo, le tradizionali maschere sfilano in un lungo corteo e ai partecipanti vengono offerti dolci tipici e il delizioso vino cannonau.

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