“Dov’è il maledetto Oscar per Bill Murray?“. Il mondo si merita una spiegazione che valga l’attesa, perché al momento c’è solo puzzo di ostracismo. Le occasioni per premiare il signor Murray non sono certo mancate nel corso degli anni, ma l’Academy, oltre alla pura interpretazione, valuta anche la presenza e il coinvolgimento nelle attività collaterali del film e negli eventi mondani di Hollywood. In più, i giurati, hanno una spiccata predilezione per gli attori che interpretano gente malata di brutto.
Ora, secondo voi quanto avrà partecipato Bill Murray agli eventi social? Quanto sarà stato presente a tutte le pallose serate di beneficenza, ai galà, alle festa organizzate dalla scena hollywoodiana? La risposta è chiara e infatti sul camino di Bill non c’è ancora nessun Premio Oscar. Ecco tutte le occasioni perse dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences per incoronare vincitore uno dei migliori attori in circolazione, guardate e piangete.
S.O.S Fantasmi. Rivisitazione pop-contemporanea del Canto di Natale di Charles Dickens, con Bill Murray nei panni di Scrooge versione produttore televisivo. Il plot sarà anche non originale, ma l’interpretazione dell’avaro, misero, solo e misantropo è la specialità di Murray, già dal 1988.
Ricomincio da Capo. Se non avete mai visto questo film siete delle brutte persone e vi siete privati per anni della gioia di vedere Bill Murray in compagnia di un’enorme marmotta. Il film è di quelli carini, con il personaggio che si auto-aiuta ad aiutare, ma Murray è strepitoso, stralunato e nevrotico. Proprio come piace a noi.
Le avventure acquatiche di Steve Zissou. Bill Murray e Wes Anderson sono una di quelle coppie di cui vorreste avere una foto per incorniciarla e tenerla accanto al letto. Dalla loro sinergia nel 2004 è nato questo film, un omaggio parodia a Jacques Cousteau e alla tradizione della narrativa marittima di Hemingway.
Broken Flowers. Adesso entriamo nel vivo della carriera di Bill Murray con i tre film che senza ombra di dubbio avrebbero dovuto ricevere un Premio Oscar. Sono seri, tristi, parlano d’amore e di cambiamento umano. Ma cosa volevano di più?
Lost in Translation. Capolavoro assoluto di mestizia, incomunicabilità e mal di vivere. Un amore delicato ed eterno che vive per sempre nella sua impossibilità di espressione. Agli Oscar 2004 il premio è andato a Sean Penn per Mystic River, film meraviglioso ma ce la siamo legata al dito.
St. Vincent. Lo scandalo definitivo, neanche nominato agli Oscar 2015 per questa perla di film dove Bill Murray è lo scorbutico dal cuore tenero. Si fanno dei pianti che non finiscono più, ma ancora una volta niente applausi. Non smettere mai di provarci Bill.
Ma cosa ne penserà realmente Bill di questo scempio?