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Nel prossimo reboot Xena sarà dichiaratamente omosessuale

Xena e Olimpia

 

Xena è una delle tante serie che un trentenne di oggi riguarderebbe con la lacrimuccia in ricordo della propria pre-adolescenza. Nata come spin off di Hercules, è andata in onda tra il 1995 e il 2001 e aveva come protagonista Xena, interpretata da Lucy Lawless, una guerriera dai modi decisamente mascolini e due gambe grosse come tronchi d’albero.

Xena era spesso in compagnia della sua amica Olimpia (Renee O’Connor) e più di una volta ci siamo immaginati che ci fosse del tenero tra loro. Esistono blog che ripercorrono tutte quelle scene dove le due si sono trovate in un tipo di intimità decisamente sospetta e, mai aveste ancora dei dubbi, nel 2003 Lucy Lawless aveva anche rilasciato un’intervista al magazine americano Lesbian News dove commentava la relazione tra i due personaggi con un inequivocabile “Sono lesbiche, certamente”.

 

Xena e Olimpia

 

Probabilmente era troppo per gli anni ’90 raccontare la storia di un’eroina lesbica, ma i tempi potrebbero essere maturi adesso, ora che la NBC è al lavoro sul reboot della serie. Il loro rapporto sarà ancora così velato? Pare proprio di no. Lo sceneggiatore del remake Javier Grillo-Marxuach l’ha confermato attraverso uno scambio di domande con i suoi fan dicendo che la relazione tra Xena e Olimpia non potrà più “essere lasciata sottintesa”.

Grillo-Marxuach l’ha dichiarato in merito all’esperienza avuta con il network The CW e la serie The 100 – a cui ha lavorato nel reparto sceneggiatori – commentando la scelta dell’autore Jason Rothenberg di far morire Lexa, il personaggio omosessuale molto apprezzato da chi segue la serie.

“Ho un punto di vista e un mondo di riferimento decisamente diverso rispetto a quello del mio datore di lavoro in The 100” – dice Grillo-Marxuach – “Xena sarà una serie molto diversa, fatta per ragioni diverse. Non c’è motivo di riesumare Xena se non con lo scopo di esplorare apertamente una relazione che poteva solo essere lasciata sottintesa nella prima versione del 1990. Mostrerà anche la mia visione del mondo – più moderna di quanto si potrebbe pensare – e non ci vuole molto per capire di cosa sto parlando”.

 

[via out.com]

Sandro Giorello

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