Era il 1983 quando Vasco Rossi presentò al Festival di Sanremo Vita spericolata, piazzandosi al penultimo posto ma entrando nella leggenda della canzone italiana. Nel testo, Vasco diceva di voler vivere una vita come Steve McQueen, e molti ragazzini del tempo si sono sempre domandati che razza di vita avesse vissuto quell’attore per essere portata in esempio come il massimo, da uno che di andare al massimo se ne intendeva.
Di sicuro c’è che Terence Steven McQueen, morto il 7 novembre 1980, aveva dei geni spericolati. Suo padre era uno stuntman che lo abbandonò in tenera età, un’esperienza che di certo gli ha indurito il carattere.
A 14 anni, Steve era già membro di una gang di strada e la madre lo spedì in una scuola di correzione. Una volta abbandonato l’istituto, entrò nei Marines, in cui ha prestato servizio dal ’47 al ’50. A meno di 20 anni era già stato sia bullo che soldato, proprio niente male.
Di certo anche i suoi ruoli nei film hanno cementato la sua fama di duro. Dal cowboy ne I magnifici sette al soldato ne L’inferno è per gli eroi, dal giocatore di poker in Cincinnati Kid al capitano Virgil Hilts ne La grande fuga.
Nel 1973, uno dei suoi ruoli più difficili e impegnativi: portare sullo schermo la vita incredibile del galeotto Henri Charrière, incarcerato ingiustamente per un omicidio che non aveva commesso e dei suoi tentativi di fuga dall’isolamento, nel film Papillon.
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La biografia di una vita spericolata non può fare a meno di droghe di vario tipo e di una tendenza al brivido. A questo proposito, va citata la sua grande passione per le corse in moto e in macchina. Nel 1970 partecipò alla 12 ore di Sepang a bordo di una Porsche 917, nonostante fosse ancora fasciato in seguito a un incidente motociclistico. Arrivò primo nella sua categoria. Non solo, nei suoi film ha spesso rinunciato a controfigure, recitando anche nelle scene che di solito vengono affidate agli stuntman.
Ironia della sorte, secondo alcuni la sua morte per tumore alla pleura, sopraggiunta il 7 novembre 1980 a soli 50 anni, sarebbe dovuta proprio all’esposizione all’amianto di cui erano fatte le tute ignifughe dei piloti del tempo. Dieci mesi prima di morire, aveva sposato la modella Barbara Minty.
Steve McQueen è una vera leggenda e le sue ceneri sono state sparse nell’Oceano Pacifico. Uno come lui di certo non poteva riposare per sempre sotto un albero. La sua citazione più popolare?
Tutti meritano di vivere, non soltanto di sopravvivere.