Non si capisce come mai, ma il venerdì 13, mette sempre un po’ di paura. Siamo colti da quella sottile ansia che le cose possano andare male, che la sfiga si impadronisca della nostra giornata. Eppure siamo persone adulte, vaccinate e razionali. O almeno due su tre. Sarà perché siamo cresciuti guardando la saga di Venerdì 13, quella serie di film horror in cui alcuni giovani americani vanno a campeggiare al maledetto Crystal Lake, poi arriva Jason e li fa secchi.
Jason è quel killer sempre sporco, con la maschera da portiere da hockey e la faccia tutta scombinata, che appare in tutti i film della saga ma che in realtà non è l’assassino del primo. Infatti nel mitico Venerdì 13 del 1980 [SPOILER] sua madre, impazzita, uccide tutti i ragazzi che campeggiano sul lago perché anni prima qualcuno aveva fatto annegare suo figlio Jason. Che poi si è rivelato vivo, vegeto e piuttosto cattivo.
Dopo la morte della signora, è la volta del figlio che in nove sequel, uno spin off e un reboot uccide una quantità spropositata di ragazzi che continuano nonostante tutto a voler campeggiare imperterriti a Crystal Lake. Ma cambiate lago, suvvia.
Eppure ci saranno altri posti dove amoreggiare? Invece no, sembra che il Lago Cristallo abbia un’attrattiva enorme. Eppure ci sono anche le avvertenze della Forestale.
Che poi, non fosse per la faccia tutta incasinata, Jason sarebbe anche un fusto da paura.
La saga di Venerdì 13 è talmente vasta e variegata che non sarebbe poi una sorpresa trovare un capitolo in cui Jason attacca Biancaneve, come nell’illustrazione qui sotto.
Nel 1989, il nostro amico Jason è addirittura andato ospite in un talk show. Proprio lui che non ha mai spiccicato parola.
E chi poteva cantarne la colonna sonora se non uno che di mostri se ne intende, Alice Cooper. La canzone inizia col famoso suono C-C-C Ha-Ha-Ha, che per gli amanti della saga significa morte.
L’incubo di tutti i campeggiatori e dei produttori di tende. Impossibile farle talmente resistenti da non aprirsi col suo machete.
E dopo tanto lavoro che ne è stato di Jason? Il fotografo Federico Chiesa nel suo Horror Vacui lo immagina così, come un clochard che per vivere chiede gli spiccioli ai passanti.