È un periodo di guerra civile. Navi spaziali ribelli, colpendo da una base segreta, hanno ottenuto la loro prima vittoria contro il malvagio Impero Galattico. Durante la battaglia, spie ribelli sono riuscite a rubare i piani segreti dell’arma decisiva dell’Impero, la MORTE NERA, una stazione spaziale corazzata di tale potenza da poter distruggere un intero pianeta. Inseguita dai biechi agenti dell’Impero la principessa Leila sfreccia verso casa a bordo della sua aeronave stellare, custode dei piani rubati che possono salvare il suo popolo e ridare la libertà alla galassia…
È questo l’incipit che si legge quando si vede il primo episodio di Guerre Stellari – Una Nuova Speranza, il film culto di fine anni ’70 creato dalla penna di George Lucas.
Il professor Hubert Zitt ha deciso di dimostrare il suo immenso amore verso la celebre epica spaziale e ha preso al volo l’opportunità di trasformare l’Osservatorio di Zweibrücken del Natural Science Association, università per cui lavora, in una gigantesca versione del famoso robot della saga, R2-D2.
Zitt, esperto di film di fantascienza e conosciuto anche tra i suoi studenti per le sue lezioni dove spesso cita Star Wars, Star Trek e altre fiction fantascientifiche, ha riprodotto il personaggio di R2-D2 grazie all’aiuto del suocero e di alcuni studenti, secondo dimensioni ben più grandi rispetto all’originale, con la cupola dell’osservatorio usata come testa, e con gli stessi colori e forma del buffo robot.
Già nel 2010, l’idea era stata resa concreta per l’osservatorio Goodsell, nel campus del Carleton College di Northfield, in Minnesota, dove tuttavia gli studenti avevano “semplicemente” mascherato l’osservatorio nel piccolo robot tuttofare.
Anche l’interprete del protagonista Luke Skywalker, Mark Hamill, ha notato il lavoro fatto da Hubert Zitt ed è rimasto piacevolmente sorpreso dalla struttura, tanto da condividere la notizia sul suo profilo Twitter ed alimentare l’entusiasmo dei fan della saga.
R2-D2 Observatory Transformed Germans Into Giant Nerds https://t.co/s4vUwKGxEP via @LaughingSquid
— Mark Hamill (@MarkHamill) March 22, 2019
Un modo senz’altro originale per rendere omaggio al proprio film preferito.
[Foto di copertina – Hochschule Kaiserslautern]