Nella prima metà degli anni ’90 Arnold Schwarzenegger è stato il protagonista di due piccoli capolavori del cinema d’azione, due perle che stanno invecchiando benissimo: prima, nel 1993, di Last Action Hero, divertentissimo gioco di specchi cinematografico dentro e fuori lo schermo, e poi, nel 1994 di True Lies.
Stasera su Nove alle 21.15 danno proprio True Lies, e vale la pena riguardarselo: perché 23 anni dopo l’uscita al cinema della pellicola, c’è ancora molto di divertente e riuscito in quel film, terza e ultima fatica della premiata ditta James Cameron / Arnold Schwarzenegger, insieme anche nei primi due indimenticabili capitoli della saga di Terminator.
True Lies arrivava al cinema ben prima degli Oscar di Titanic o di Avatar per Cameron, o della discesa in campo di Schwarzy e l’elezione a governatore della California: erano altri anni, chiamiamola epoca Hard Rock Café, chiamiamola Guns’n’Roses-istocene questa epoca, in cui le superstar hollywoodiane degli anni ottanta – Schwarzenegger, Stallone, Bruce Willis, e molte altre – capitalizzavano i successi di un altro cinema e di un’altra Hollywood.
Ma soprattutto, erano ormai ben più che quarantenni.
Non erano più regazzini pieni de complessi e de paure, potevano permettersi oltre che battute memorabili – “I’ll be back” – e serissime stragi con fucili a pompa, anche qualcosa di sconosciuto alle loro sceneggiature fino a qualche anno prima: l’ironia.
Ci hanno provato sia Schwarzenegger che Stallone, che Willis, con risultati alterni e fallimenti epocali – chi si ricorda di Hudson Hawk? – ma i migliori risultati sono stati senza dubbio quelli di Schwarzy, e True Lies forse ne è l’esempio migliore, pari merito con Last Action Hero.
Ma perché è ancora divertente True Lies?
Trama? Harry Tasker conduce una doppia vita, per la famiglia è un noiosissimo rappresentante di prodotti informatici, in realtà è un agente segreto cazzutissimo. Durante una sua missione in Svizzera “succedono cose” e in un crescendo di cattivi scemi a quel punto è pian piano costretto a svelare la sua vera identità alla famiglia. Fine.
Bene: la moglie di Harry è interpretata da Jamie Lee Curtis. Loro figlia è interpretata da Eliza Dushku, quattordicenne, ben prima che ammazzasse vampiri in Buffy.
Considerate che c’è anche Tom Arnold, e Tom Arnold per me è uno che dovrebbe fare tutto.
I cattivoni mediorientali del film fanno parte di un’organizzazione chiamata Crimson Jihad, e il capo dei cattivi muore, agganciato e lanciato da un missile aria-aria di un jet a decollo verticale, e il cattivo vola, vola, vola, agganciato al razzo, fino a colpire e abbattere un elicottero di cattivi. Applausi e popcorn!
Il tutto con questi dialoghi.
[Siamo in una specie di stanza delle torture: Harry Tasker è stato preso dai cattivi che lo vogliono far parlare]
Samir: Per caso desideri dirmi qualcosa prima di incominciare?
Harry: Sì: molto presto ti ucciderò.
Samir: Capisco. Come, esattamente?
Harry: Prima ti userò come scudo umano. Poi ucciderò quella guardia lì con il 3/4 di Patterson che hai sul tavolo. E dopo stavo pensando di spezzarti anche il collo.
Samir: E cosa ti fa pensare che tu riesca a fare tutto questo?
Harry: Sai le manette che porto?
Samir: Mmm-hmm…
Harry: Le ho forzate.
E i cattivi muoiono, muoiono malissimo, con punteruoli piantati in faccia, negli occhi, usati come scudi umani, con il collo spezzato come promesso, e tu vuoi solo stare lì, popcorn, e applaudire a ogni cattivo morto.
Molto bella la sottotrama del venditore di auto paraculo che ci prova con Jamie Lee Curtis, lì si ride parecchio.
Insomma, stasera guardatevelo che è invecchiato bene e True Lies per me resta un filmone.
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