Sono passati trent’anni dalla scomparsa di Ugo Tognazzi. Viene considerato uno dei mattatori della commedia italiana insieme ad Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni. Tognazzi se n’è andato in silenzio la notte del 27 ottobre di trent’anni fa. Amava le sue origini, nei suoi film infilava sempre, quando poteva, qualche parola in dialetto. La recitazione era per lui un passatempo dopo il lavoro e da questo hobby ne ha fatto una professione. Nella sua carriera si contano circa centocinquanta film: ne abbiamo scelti cinque, quelli che secondo noi bisogna vedere almeno una volta nella vita.
I mostri (1963)
Inserito in uno dei Cento film italiani da salvare, progetto realizzato dalle Giornate degli Autori all’interno della Mostra del cinema di Venezia, I mostri è un film ad episodi diretto da Dino Risi con protagonisti Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman. Il film è articolato in venti episodi non collegati tra loro, l’unico fattore che hanno in comune è l’ambientazione: Roma primi anni Sessanta. I due protagonisti non sempre compaiono insieme e interpretano personaggi diversi tra loro, a tratti grotteschi, in chiave caricaturale.
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Il federale (1961)
Diretto da Luciano Salce, Il federale è il primo film importante di Tognazzi. Primo Arcovazzi, graduato della milizia, è incaricato di scortare a Roma il professor Erminio Bonafè, noto antifascista, in fuga. Il film satirico viene caratterizzato dai battibecchi tra i due.
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La grande abbuffata (1973)
La grande abbuffata è uno dei film più “scandalosi” dell’attore. Diretto da Marco Ferreri e con la partecipazione di Marcello Mastroianni, il film narra le vicende di quattro amici che decidono di suicidarsi mangiando fino allo sfinimento.
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Amici miei (1975)
Amici miei viene considerato il film culto della commedia all’italiana. Diretto da Mario Monticelli, il film è il primo della serie cinematografica che continuerà nel 1982 con Amici miei Atto II e Amici miei Atto III nel 1985. Solo i primi due sono diretti da Monticelli, il terzo vede alla regia Nanni Loy. Queste pellicole sono importanti non solo dal punto di vista cinematografico ma anche per l’invenzione della parola Supercazzola, inserita nel vocabolario Zingarelli nel 2015. I film narrano le avventure di un gruppo di amici che all’apparenza appaiono scherzosi e divertenti ma che in fondo hanno dei problemi esistenziali.
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Romanzo popolare (1974)
Diretto da Mario Monticelli, Romanzo popolare è un film tragicomico che vede il cambiamento dell’Italia dopo il Sessantotto. Il protagonista, Giulio Basletti, operario metalmeccanico, sposa la giovane Vincenzina e subito dopo mettono al mondo un bambino. Un giorno, un agente viene aggredito in una piazza durante una manifestazione e questo diventa inaspettatamente amico di famiglia e amante di Vincenzina.
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