È sfrontato, massiccio, ha una fisicità che fa pensare a un teppista di una periferia americana: invece Edward Thomas Hardy è nato a Londra il 15 Settembre del 1977. Fin da piccolo ha respirato arte e creatività grazie ad una madre pittrice e un padre commediografo, quindi non sorprende molto la sua decisione di iscriversi all’Accademia Drammatica di Londra per studiare recitazione. “Ho capito che ero piuttosto bravo e ho cominciato ad investirvi più tempo e più energie: ne è scaturita una grande passione, e poi una disciplina che l’ha trasformata nella mia professione” ha dichiarato l’attore in un’intervista a Io Donna.
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Scelta vincente vista l’attuale carriera di questo ragazzo inglese che ormai ha conquistato Hollywood, collezionando un successo dietro l’altro e dimostrando il suo talento, che gli è valso anche una recente candidatura agli Oscar 2016 come Miglior Attore Non Protagonista per The Revenant – Redivivo, diretto da Alejandro Gonzales Inarritu.
Infatti, anche se in questa occasione i riflettori erano puntati su Leonardo DiCaprio, Tom Hardy è riuscito a catturare l’attenzione di pubblico e critica con la sua interpretazione dell’antagonista rude e bugiardo John Fitzgerald, tra le distese ghiacciate e le impervie foreste del Missouri.
I ruoli psicotici e disturbati sembrano scritti per lui, come l’Eric Bane de Il Cavaliere Oscuro, o il feroce criminale Michael Gordon Peterson del film Bronson di Nicolas Winding Refn che gli ha fatto conquistare il British Indipendent Film Awards nel 2008. E come dimenticarlo nei panni del gangster omosessuale Bob il Bello nell’eccentrico Rocknrolla di Guy Ritchie? Molti dei suoi personaggi sembrano sospesi in una follia grottesca che si risolve in una simpatia ed un fascino irresistibili. Forse proprio per la versatilità di Tom Hardy, che è in fondo un duro dal cuore tenero. La sua forza sembra essere proprio nel contrasto marcato tra una timida dolcezza e una natura spregiudicata legate da un perfetto equilibrio. Se lo avete visto nel film Chi è senza colpa del 2014 in cui vestiva i panni del barista Bob Saginowski al fianco del compianto James Gandolfini, avete capito di cosa parlo. Tenero e affettuoso nel prendersi cura di un cucciolo di pitbull, mentre guida con razionalità e sangue freddo il riciclaggio di denaro sporco.
Riesce ad essere eroe e antieroe nello stesso momento e di questa dualità ne ha approfittato il regista Brian Helgeland coinvolgendolo nel film Legend, nelle sale italiane dal 3 Marzo. Qui infatti l’attore si ritrova ad interpretare i gemelli Kray che negli anni ’60 erano i gangster più temuti e rispettati d’Inghilterra: Reggie, elegante e pragmatico, e Ronnie, impulsivo ed instabile “Non cerco ruoli da duro, solo belle storie e persone interessanti con cui lavorare. Però sono molto attratto dalle perversioni della natura umana” ha sottolineato Hardy, che in questo thriller noir, riuscito soprattutto grazie alla sua performance, fa convivere la sua duale personalità. L’intensità della sua recitazione e la presenza fisica lo hanno accostato più volte a Marlon Brando, ma gli hanno fatto fare anche molta strada dagli esordi di Black Hawk Down di Ridley Scott nel 2001 e Star Trek: La Nemesi.
Il vero successo per lui è arrivato tuttavia grazie alla partecipazione nel film di George Miller, Mad Max: Fury Road, protagonista degli Oscar 2016 con ben sei riconoscimenti. In questo remake della celebre saga degli anni ’80 Hardy riprende il ruolo di Mel Gibson nei panni di un ex poliziotto solitario che vuole vendicare la sua famiglia, e vaga nel deserto fin quando non viene catturato dai Figli di Guerra ed inizia la sua lotta per la sopravvivenza al fianco di Furiosa (Charlize Theron). A breve Tom Hardy inizierà le riprese del sequel Mad Max: The Wasteland che vedremo nel 2017. “Molti registi mi considerano uno adatto ad interpretare personaggi difficili, probabilmente per via di certe esperienze che ho fatto quando ero più giovane” ha sottolineato l’attore facendo riferimento al periodo di dipendenza da alcol e droghe per cui ha trascorso del tempo in rehab. Sobrio dal 2003 oggi è sposato con Charlotte Riley e padre di due bambini, e ha tranquillizzato i suoi fan e amici dichiarando: “Sono cresciuto, adesso ho delle responsabilità”. La canaglia quindi è stata addomesticata, ma almeno sul grande schermo torna a provocare.
Tra i suoi prossimi progetti c’è la serie tv Taboo che ha prodotto insieme al padre Edward “Chips” Hardy, per la regia di Kristoffer Nyholm, su un uomo che torna a Londra dopo aver passato dieci anni in Africa per impossessarsi dell’eredità del padre sconosciuto. Mentre sul grande schermo lo ritroveremo per True American, il nuovo film di Kathryn Bigelow che racconta la storia di un pilota dell’Air Force del Bangladesh che sogna di immigrare in America per lavorare nel settore della tecnologia, ma viene ucciso nel minimarket dove lavora a Dallas dal terrorista Mark Stroman.
Dopo Il Cavaliere Oscuro il regista Christopher Nolan avrebbe richiamato Tom Hardy per il suo Dunkirk, un film ambientato nella Seconda Guerra Mondiale che vuole raccontare l’operazione Dynamo, ovvero l’evacuazione navale delle forze alleate avvenuta nel 1940. E la Ubisoft, oltre ad Assassin’s Creed, ha deciso di portare sul grande schermo il famoso videogioco Tom Clancy’s Splinter Cell per la regia di Doug Liman e l’attore è stato coinvolto per interpretare Sam Fisher, il capo di una divisione segreta dei black-out della National Security Agency chiamata Third Echelon.
Infine Hardy produrrà e sarà il protagonista di 100 Bullets, l’adattamento cinematografico del fumetto DC Comics Vertigo, creato da Brian Azzarello e Eduardo Risso. Non ci sono ancora molti dettagli sulla trama ma Hardy dovrebbe vestire i panni dell’agente Graves, armato di una pistola e 100 proiettili non tracciabili per proteggere le vittime di grossi torti.
Come il lupo visibile tra i suoi numerosi tatuaggi che lo accompagnano dall’età di 15 anni come “segni visuali della sua vita”, Tom sta marcando il suo territorio lasciando un’impronta indelebile nel cinema contemporaneo, grazie ad un talento naturale ed intrigante diverso dagli altri.