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The Mandalorian col primo episodio spazza via in scioltezza l’ultima trilogia di Star Wars

Se siete profani, riuscire ad ambientarvi nell’universo di Star Wars non è semplice per niente, ma fortunatamente ci siamo qui noi a semplificarvi la vita: la trilogia originale, composta da Star Wars (1977), L’impero colpisce ancora (1980) e Il ritorno dello Jedi (1983) sta lì dove deve stare, come punto di riferimento per tutte le altre. La trilogia prequel formata da La minaccia fantasma (1999), L’attacco dei cloni (2002) e La vendetta dei Sith (2005) è, appunto, prequel quindi si colloca prima della trilogia originale e l’ultima, composta da Il risveglio della Forza (2015), Gli ultimi Jedi (2017) e L’ascesa di Skywalker (uscirà il 20 dicembre 2019) accade dopo l’originale. Oltre ai film animati e gli spin-off , c’è una nuova opera che complica  la timeline di questo universo.

È una serie tv chiamata The Mandalorian, esclusiva di Disney+, la nuova piattaforma di streaming appena partita negli Stati Uniti che offre in esclusiva tutto Disney, tutto Marvel e tutto Star Wars più altre chicche, ma capite da soli che il 31 marzo 2020, data della release italiana, dovremmo assolutamente abbonarci. Coi nostri potenti mezzi, in ogni caso, siamo riusciti a vedere il primo episodio di The Mandalorian, di cui copincolliamo da Wikipedia tutte le info per fare prima: una serie televisiva scritta da Jon Favreau e prodotta da Lucasfilm, distribuita il 12 novembre 2019 sulla piattaforma streaming Disney+. Ambientata nell’universo di Guerre stellari dopo le vicende de Il ritorno dello Jedi e prima di Star Wars: Il risveglio della Forza, racconta le avventure di un pistolero mandaloriano oltre i confini della Nuova Repubblica.

Il Mandaloriano è Pedro Pascal, già bono in Game of Thrones e Narcos, solo che qui indossa sempre il casco quindi chissà.  Ci sono un sacco di attori davvero incredibili, tipo Carl Weathers che era solo Apollo Creed della saga di Rocky o Werner Herzog. Sì, Herzog, il regista tedesco di capolavori come Fitzcarraldo, Nosferatu, L’enigma di Kaspar Hauser o Apocalisse nel deserto, che si presta al gioco nonostante non abbia mai visto la saga (l’ha detto lui). Insomma, si parte benissimo e si entra subito nell’azione. Niente bla bla per mostrare backstories del personaggio o della sua stirpe, solo fottutissima azione degna di un western. Meno di 40 minuti che gasano come l’ultima trilogia con tutti i suoi orpelli non è mai riuscita a fare.

Non vi stiamo a dire il major spoiler sul finale perché siamo dei signori, ma vi preghiamo di volare negli Stati Uniti per poter guardare Disney+, stavolta ne vale davvero la pena. Intanto:

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Simone Stefanini

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Simone Stefanini

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