Qualche anno fa incontrai Terry Gilliam al Lucca Film Festival e gli feci una domanda sul suo Don Chisciotte, un film talmente maledetto da rimanere incompiuto per quasi 20 anni. Una lavorazione che sembrava non avere mai fine, soprattutto dopo il documentario sul suo fallimento, Lost in La Mancha, che nel 2002 ne illustrava tutte le sfortune, dai dolori di Jean Rochefort, l’attore che interpretava Don Chisciotte alla location del tutto inadatta per girare un film, dai nubifragi fino all’abbandono degli investitori e alla perdita dei diritti.
Quando mi rispose, Gilliam mi rise in faccia, una risata amarissima. La sua più grande scommessa equivaleva al suo più grande fallimento. Lui che ha fatto parte dei Monty Python prima, per poi diventare un regista ammirato in tutto il mondo con all’attivo film visionari e spettacolari come Paura e delirio a Las Vegas, L’esercito delle 12 scimmie, Brazil o Parnassus, non era riuscito nel suo progetto più ambizioso, al quale ha dedicato quasi metà della sua vita.
https://www.youtube.com/watch?v=qMUGYayk_VQ
Oggi, quando sulla pagina Facebook del regista americano è apparso questo post, siamo rimasti oltremodo sorpresi dalla notizia, che ormai non ci aspettavamo più: Terry Gilliam ha concluso le riprese di The Man Who Killed Don Quixote, iniziato 17 anni prima.
Un esempio più unico che raro di abnegazione e di fede nei propri sogni. Nella nuova versione del suo film, originariamente interpretato da Johnny Depp, sarà Adam Driver a interpretare Toby Grosini, un uomo dei nostri giorni catapultato indietro nel tempo che viene scambiato da Don Chisciotte (stavolta interpretato da Jonathan Pryce) per Sancho Panza. La produzione è curata da Amazon Studios e nel cast figurano anche Olga Kurylenko, Rossy de Palma e Stellan Skarsgård.