È uscito il trailer del film Solo: A Star Wars Story, diretto da Ron Howard ed interpretato da Alden Ehrenreich, un nome che passerà alla storia non solo per l’alto grado di difficoltà di spelling ma soprattutto per aver incarnato il giovane Han Solo, personaggio reso icona da Harrison Ford.
Il film è uno spin off della saga, si svolge nel passato (se siete aggiornati sapete benissimo perché) ed è costellato da un visibilio di attori famosi: Emilia Clarke, Donald Glover, Paul Bettany e Woody Harrelson oltre all’immancabile Chewbacca. Il trailer non è male per niente e sembra riportare in auge la teoria secondo cui fare uno spin off di un mondo finito sia infinitamente migliore che tentare di proseguire una saga. Se avete visto Rogue One (lo spin off) e poi Star Wars: Gli ultimi Jedi (l’ultimo episodio della saga) sapete bene di cosa stiamo parlando: il primo è uno dei più bei film usciti sotto il brand Star Wars, del secondo si fa fatica a salvare persino la colonna sonora.
Si apra dunque il dibattito: il mondo ha ancora bisogno di nuovi capitoli di Star Wars? Prima di rispondere incarogniti “Sì, è di voi che non abbiamo bisogno”, fermatevi a pensare al disinteresse col quale siete in attesa dell’episodio 9 e degli sviluppi di Leia (nessuno sviluppo vista la morte di Carrie Fisher, che la Forza l’abbia in gloria), dell’anziano Luke Skywalker e dei pochissimo affascinanti Rey e Kylo Ren.
Addirittura il regista Rian Johnson sta pensando alla prossima trilogia di Star Wars e l’originale una volta capolavoro è relegata a uno spazio microscopico nei nuovi cofanetti. Il problema potrebbe essere proprio la voglia di proseguire una storia finita, imperfetta ma assolutamente innovativa, con il plot twist padre figlio che più totale non si può, la colonna sonora perfetta, i personaggi tutti icone e il cattivo da top 5 dei migliori villain della storia dei film. Una storia che probabilmente può essere proseguita solo con la fantasia degli spettatori, non ingabbiata in seguiti di dubbio gusto.
I sequel delle saghe o dei film che hanno fatto la storia non sono mai facili, chiedere a Dennis Villeneuve e al suo Blade Runner 2049 per conferme: un film esteticamente perfetto ma totalmente inconsistente a livello di storia, perché dopo il confronto tra Rick Deckard e Roy Batty, dopo il monologo dell’androide sotto la pioggia, difficile trovare una scena che possa stargli accanto senza scomparire nel dimenticatoio.
Lo spin off è decisamente un’altra cosa perché approfondisce una parte della trama del film icona, non rende quest’ultimo solo una parte della storia ma lo eleva a storia stessa, immutabile, santificandola e aggiungendo particolari di vite ad essa correlate.
Ready Player One, il film di Spielberg in questo caso ci offre uno spunto di riflessione molto interessante: cosa accadrebbe se tutto il mondo dell’intrattenimento non producesse più nuove storie e vivessimo all’interno di quelle già viste? È ciò che si aspettano i veri retromaniaci: non la novità, l’approfondimento. Che sia giusto o sbagliato dipende dai punti di vista, ma siamo pronti a scommettere che Solo sarà più bello del prossimo capitolo della saga di Star Wars.