TV e Cinema
di Mattia Nesto 17 Dicembre 2018

Spider-Man – Un nuovo universo è il cinepanettone perfetto

Coloratissimo, ultra-pop e con una colonna sonora superba: il nuovo film d’animazione di Spider-Man è una figata atomica

Opera d’arte del decennio. Ok, magari si esagera ma stateci a sentire: quando il prossimo 25 dicembre (o nei giorni immediatamente successivi) uscirete dal cinema dopo aver visto Spider-Man – Un nuovo universo, questo pensiero vi attraverserà più e più volte la mente. Già perché il film d’animazione diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman ha letteralmente compiuto il miracolo di migliorare, rendere attuale e ultrapop la trasposizione del cosiddetto ragno-verso (ovvero le storie a fumetti con protagonisti i diversi Spider-Man delle diverse realtà parallele) che a molti aveva fatto storcere il naso. E invece no, non qui. Infatti grazie ad una tecnica di animazione davvero sublime, animazioni fluide e coerenti come non mai e una storia, lineare certo e cartoonesca fin che si vuole, ma che si sposa perfettamente al medium cinematografico.

Noi l’abbiamo visto in una fredda domenica di dicembre in un cinema a due passi dal Duomo di Milano e vi possiamo assicurare che, nonostante la sala fosse gremita da genitori con figli, praticamente non è volata mosca, nonostante appunto i molti pargoli e fanciullini tutt’intorno. E questo perché il film con protagonista Miles Morales, il “nuovo” uomo-ragno adolescente e di origine ispanica, diciamo così, convince sotto ogni aspetto. Ma andiamo con ordine.

Come dicevamo anche prima ad impressionare, fin dai titoli di apertura, sono i disegni e le animazioni, realizzati non soltanto ad arte, ma anche con un’ispirazione fuori dal comune. Le più moderne tecniche di animazioni si sposano perfettamente con un disegno dal tratto abbastanza tradizionale e che si sforza, a più riprese, a riportare sullo schermo l’immediatezza, la divisione in gabbie e il ritmo del fumetto, riuscendoci quasi sempre, con effetti di grande gusto. Anche il ritmo che si impone all’azione è quello giusto, con parti action e parti dedicate alla storia dei vari personaggi equilibrate il giusto.

La storia è semplice ed è, sostanzialmente, quella della nascita di un nuovo Spider-Man, in una dimensione che però non è la nostra, quella canonica, dato che Peter Parker, che è vivo e vegeto (anche se ha messo su qualche chilo), non è il protagonista.  Tutto nasce dal folle progetto di Kingpin, il folle malavitoso dotato di una forza e di un’intelligenza sovraumana mai così gigantesco, anche e soprattutto nelle fattezze e nelle dimensioni, come questa volta, di riportare in vita la sua famiglia attraverso l’andarla, diciamo così, a ripescare in un’altra dimensione. Da qui la costruzione di un enorme impianto per, letteralmente, mischiare i piani dimensionali. Ovviamente tutto ciò non è bene e la sincronizzazione di tutti gli universi invece di portare quiete porta tempesta, ovvero il rischio che la Terra venga inghiottita in un enorme buco nero sovradimensionale, visto che i diversi piani continuano a slittare gli uni sugli altri. Come se non bastasse, per un fortuito caso, questo collasso dei mondi ha anche provocato la presenza, nel piano dimensione di Morales, di ben altri cinque Spider-Man: Peter Parker, chiaramente, il fantastico Spider-Man noir, Spider-Gwen, Spider-Ham e Peni Spider-Man, la ragazza ragno robotica e manga.

Fin da subito, quindi, l’unicità dell’amichevole uomo ragno di quartiere viene messa in discussione e questo è un bene. Lo è, non soltanto perché i personaggi sono tutti ottimamente tratteggiati (anche solo tramite brevi tratti, per carità), senza lunghe descrizioni che ammorberebbero lo spettatore. Tutto in Spider-Man – Un nuovo universo è veloce, frizzante e colorato ma non frivolo e fine a se stesso. I combattimenti sono spettacolari e ogni singolo Spider-Man ha il suo momento di gloria funzionale alla storia. Poi, ovviamente, il nostro preferito è Spider-Man Noir, l’Uomo Ragno degli anni ’30 che combatte i nazisti a colpi di cazzottoni, personaggio nato dalla fantasmagorica penna di, tra gli altri,  Carmine Di Giandomenico.

Ah, poi naturalmente ci sono un sacco di colpi di scena che ricordano, abbastanza da vicino per la natura mai forzata ma assai ritmica, il recente Marvel’s Spider-Man, il videogioco creato da Insomniac di cui abbiamo parlato qui. Ecco si potrebbe dire, in un senso più ampio (senza stare a discutere dei dettagli dettagli, perché non è il caso ma molti dei quali va detto siano fatti proprio con amore, come il bellissimo filmato post-credit, mi raccomando: non lasciate la sala!) che questo Spider-Man – Un nuovo universo è il modo migliore per creare un ponte, un magnifico ponte multiculturale (non soltanto etnie diverse ma proprio nature differenti!) tra i vecchi e i nuovi appassionati di Spider-Man.

E poi, come ultima cosa, la colonna sonora, cavolo la colonna sonora è una bomba! Ogni canzone si lega in modo incredibile alle scene sullo schermo e anche da ascoltare singolarmente su Spotify è magnifica (Post Malone ha scritto appositamente la canzone portante di tutto il film che avrà perfino un suo peso all’interno della trama).

Se poi siete curiosi di approfondire maggiormente tutte le sfaccettature del multiverso ragnesco vi rimandiamo a questo bel video recentemente caricato sul proprio canale da Dario Moccia, fumettista e content creator su Youtube, che spiega bene da quali fonti tragga ispirazione il film. Detto questo anche per chi ignora tutto questo, Spider-Man – Un nuovo universo è godibilissimo. E sapete perché?

https://www.youtube.com/watch?v=L18PX8gDmqs&t=22s

Perché allo stesso modo di una storia di Silvia Ziche o Don Rosa ha storia immediata ma non superficiale, perché, alla stregua di Fantasia, il suo comparto artistico è di primissimo livello (anche dal punto di vista tecnologico) e poi, un po’ seguendo le orme di Stranger Things, prende sì a piene mani dalla retromania ma la innerva e rinnova con trovate che legano il tutto alla contemporaneità più schietta. Insomma, non sappiamo più come dirvelo: Spider-Man – Un nuovo universo, ci sentiamo di dire, è una delle opere d’arte di questo decennio e, ça va sans dire, il cinepanettone ideale per questo Natale. Dal 25 dicembre in poi non avete più scuse. (E sì il cammeo di Stan Lee c’è e fa piangere fiumi di lacrime dolci-amare).

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