Marcello Cesena è un attore e regista genovese, già componente dei Broncovitz con Maurizio Crozza, Ugo Dighero, Mauro Pirovano e Carla Signoris. Oggi lo trovate in tv su Rai Due a Mai dire Niùs, il tg satirico della Gialappa’s, ma al grande pubblico il suo nome è meno conosciuto di quello del suo personaggio più famoso, il baronetto omosessuale super imbellettato Jean Claude.
Nel 1794, anno di ambientazione di Sensualità a Corte, quest’ultimo deve vedersela con la dispotica e sulfurea Madre (Simona Garbarino), con la sadica fata Madrina (Mauro Pirovano), con la machiavellica promessa sposa Cassandra (Marcella Silvestri) e coi suoi amori proibiti: Batman/Renato, Dart Fener/Stefano, Diabolik/Armando e Wonder Woman/Ettore. (sempre interpretati da Fabrizio Lo Presti).
Sensualità a Corte è uno degli sketch televisivi più longevi, da più di 10 anni fa venire gli addominali dalle risate per via della naturalezza con cui vengono proposti scenari totalmente surreali, in un contesto comico assolutamente unico nel suo genere. Da sempre, Cesena utilizza gli effetti speciali e il montaggio video come fossero un personaggio principale, per rafforzare punizioni dantesche o scenari magnifici come quelli dei regnanti ai tempi della Rivoluzione Francese. Sappiamo che vi abbiamo fatto venir voglia di una maratona di Jean Claude. Potete trovare alcune puntate inedite anche sul profilo Facebook di Marcello Cesena.
Nel suo essere del tutto fuori dagli schemi, lo sketch riesce con leggerezza a fare satira sui problemi psicologici che le madri invadenti possono creare ai figli, sull’omosessualità, sulle fiction all’italiana e sulle fiabe col lieto fine.
Fin dalla prima apparizione su Mai Dire Lunedì del 2005, Sensualità a Corte si è contraddistinto come una delle proposte comiche più innovative e divertenti dello spettacolo della Gialappa’s, e negli anni successivi Marcello Cesena ha continuato ad aggiornare la sua creatura, per 5 anni su Mediaset e poi in Rai a Quelli che il calcio (2013). Abbiamo scambiato qualche parola con Marcello Cesena in proposito.
Sensualità a Corte ha un milione di sfumature, dall’horror alla storia d’amore, tutte condite in salsa surreale. Com’è nato lo sketch?
È nato esattamente per fare quello che dici: creare una storia e dei personaggi ai quali poter adattare qualunque idea mi passi per la testa. Dall’horror, appunto, alla parodia di Bond.
Ho visto un video di backstage e mi sembra di capire che ci sia un grande lavoro di preparazione delle puntate. Quanto è affidato all’improvvisazione e quanto alla scrittura?
Dietro ogni sketch c’è un lavoro un po’ maniacale (caratteristica che mi appartiene) e per l’improvvisazione c’è davvero pochissimo spazio. Non perché io non creda nell’improvvisazione – tutta la fase di scrittura è pura improvvisazione – ma perché una volta sul set, in cui io sono contemporaneamente regista e protagonista, il copione deve essere deciso in ogni dettaglio e si discute di altri aspetti.
Sei felice di essere conosciuto al pubblico soprattutto per il personaggio di Jean Claude?
Sì, sono molto felice. Jean Claude è la somma di tutte le cose che ho fatto prima, a partire dai personaggi di Avanzi, in cui lavoravo insieme ai Broncoviz – tra l’altro rimangono tra i miei migliori amici ancora oggi-. E’ un personaggio che amo e, soprattutto, Sensualità a Corte è un grande lavoro di squadra, a cui contribuiscono tante persone bravissime che sono felice di coordinare. Il fatto di essere conosciuti ed amati ci riempie di orgoglio.
Originariamente, Sensualità a Corte è stato uno dei primi esempi di satira nei confronti della fiction italiana. Oggi, dopo Boris e le grandi produzioni di Sky, come vedi quel settore?
Conosco soprattutto Gomorra che mi pare bellissima. La mia sensazione è che dopo anni ed anni in cui si sono girate storie scritte col terrore di turbare il pubblico e con la volontà di mostrargli una realtà da cartolina, finalmente sta cambiando qualcosa e si comincia a raccontare quello che il cinema ha fatto settant’anni fa.
A proposito di cinema, hai mai pensato di fare un film su Sensualità a Corte?
Sì, ci ho pensato ma per ora è piuttosto complicato. E non vorrei fare un film tanto per farlo. Chissà in futuro…
Sì, ci piacerebbe un sacco vedere il film di Jean Claude. Madreeeeeeeee se ci piacerebbe.