Perché Robert De Niro si sta buttando via così?

Nonno Scatenato è solo l’ultimo dei titoli improbabili messi in fila da Robert De Niro

de-niro-zac-efron  Robert De Niro e Zac Efron in Nonno Scatenato

 

Il tempo è prezioso. Devo fare tutti i film che voglio fare” ha dichiarato tempo fa al Wall Street Journal l’attore Robert De Niro, un’icona del cinema che da diversi anni sta seriamente mettendo in pericolo la sua eredità cinematografica. Come dimenticarlo nei panni del tassinaro newyorchese Travis Bickle che, reduce dal Vietnam, si trasforma in un folle giustiziere in Taxi Driver, o come il carismatico Jake LaMotta nel film Toro Scatenato del 1980 diretto da Martin Scorsese?

Dopo aver ricevuto sette nomination a partire dal 1975 e aver vinto due Premi Oscar, l’attore italo americano sembra aver sviluppato un talento particolare per collezionare una serie di passi falsi e partecipare a progetti qualitativamente mediocri. Non parliamo necessariamente di flop al botteghino, ma di film di serie C che si rivelano spesso commedie inutili e demenziali all’interno delle quali il suo ruolo è al limite del ridicolo.

 

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Stiamo parlando dell’interprete de Il Cacciatore, Il Padrino, Quei Bravi Ragazzi, un attore con ben 90 film alle spalle che ha conquistato pubblico e critica con la qualità della sua recitazione e un’espressività sfrontata e virile, unica nel suo genere. Ci rifiutiamo di credere che non abbia la possibilità di scegliere dei ruoli migliori. Quella faccia da schiaffi che gli ha permesso di costruire il suo successo, viene sempre più spesso sfruttata in modo macchiettistico, contribuendo a sgretolare il ritratto di un professionista del grande schermo, il cui aspetto migliora con il tempo, mentre la carriera invecchia nel modo peggiore. “Ingredienti giusti, una ricetta convincente, ed un piatto insipido” ha scritto una giornalista di BuzzFeed descrivendo il lavoro degradante di De Niro negli ultimi anni.

Attenzione, non vogliamo dire che l’attore risulti convincente solo in ruoli impegnati, drammatici o ispirati alla vita reale, perché commedie come Un Boss Sotto Stress, Terapia e Pallottole, o anche il recente Lo Stagista Inaspettato, hanno sottolineato in modo convincente l’umorismo e l’ironia che da sempre fanno parte della sua fantasiosa personalità artistica. Ma se invece valutiamo titoli come Big Wedding, la commedia corale in cui De Niro divide la scena con due grandi star come Diane Keaton e Susanne Sarandon, Capodanno a New York, Manuale D’Amore 3, Disastro ad Hollywood, l’attore sembra essere propenso ad un suicidio creativo e professionale.

 

manuale  Robert De Niro in Manuale D’Amore 3

 

La prova definitiva di questa ipotesi si chiama Nonno Scatenato, film di Dan Mazer. In questa commedia, De Niro affianca Zac Efron per raccontare sul grande schermo le avventure di un nonno eccentrico e dirompente in vacanza con il giovane aitante nipote, tra party sfrenati, alcool, sesso e belle ragazze. Già dalle prime immagini del trailer ufficiale è possibile valutare il tono demenziale e volgare del film, che potremmo giustificare se si trattasse di Seth Rogen, Will Ferrell o Sascha Baron Cohen, ma… Robert De Niro?

Potremmo anche essere comprensivi ed immaginare che dopo una carriera importante come la sua, l’attore abbia voglia di sperimentare qualcosa di nuovo e di buttarsi in progetti leggeri per puro divertimento, ma non possiamo nascondere una certa nostalgia per la prima versione, intensa ed emotivamente coinvolgente ma all’occorrenza anche ironica ed esilarante. Molti fanno risalire la “caduta di De Niro” a Ti Presento i Miei e relativo sequel in cui l’attore interpreta l’imprevedibile e burbero suocero di Ben Stiller. Ma, in fondo, quel ruolo insieme a Cose Nostre – Malavita o Last Vegas può anche essere apprezzato in chiave di puro intrattenimento e come una fuga dal cinema di qualità di cui a volte un attore di un certo livello può sentire l’esigenza. Ma dal 2011 al 2015 De Niro ha recitato in ben 15 film, di cui l’unico che gli ha permesso un’interpretazione di un certo spessore è stato Il Lato Positivo di David O. Russell al fianco di Bradley Cooper e Jennifer Lawrence.

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Nel corso degli anni sono state avanzate varie ipotesi per questo misterioso fenomeno: problemi di soldi come il collega Nicolas Cage che lo fanno scontrare bruscamente con la realtà del mercato contemporaneo, una grande pigrizia come Liam Neeson che ormai sembra fossilizzato nel genere action sparatutto, e qualcuno ha parlato anche di “circonvenzione di incapace” facendo riferimento all’età avanzata dell’attore e la sua incapacità di fare la scelta giusta. Ma se la sua carriera deve continuare in questo modo, come una star disperata attaccata alle sue ultime vestigia di gloria, un attore operaio schiavo del sistema, sarebbe meglio seguire l’esempio di Sylvester Stallone o Arnold Schwarzenegger che non mollano il cinema ma riaccendono la passione di un vecchio amore (Rocky e Terminator) come una celebrazione di un cinema cult che è sempre piacevole ricordare e rivivere, piuttosto che arrendersi a pagliacciate e progetti inconsistenti, anche potenzialmente imbarazzanti.

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