Principessa Mononoke è uscita il 12 luglio 1997, giorno di nascita di Thoreau, autore di “Walden ovvero Vita nei Boschi”. Coincidenze? Io non credo.
Principessa Mononoke, uno dei caposaldi della filmografia di Hayao Miyazaki e dello Studio Ghibli, ritorna al cinema ed è l’occasione giusta, oltre che per rivederlo ancora una volta, su riflettere su una cosa, non di poco conto.
Già perché, almeno in Giappone, originalmente il film d’animazione con protagonisti Ashitaka e la stessa Mononoke, è uscito proprio il 12 luglio 1997, guarda caso lo stesso giorno nel quale è nato Henry David Thoreau, uno dei più importanti autori statunitensi di tutti i tempi e autore di “Walden ovvero Vita nei Boschi“, considerato, non a torto, una specie di manifesto dell’ambientalismo.
Al netto delle ovvie differenze, e per tipologia di media e per questioni di mera “storia”, in entrambi i casi uno dei temi caratterizzanti è la Natura, una Natura da conoscere, della quale non si deve avere paura a prescindere ma, giustappunto, rispettarla ed entrare in sintonia con lei. Che siano le riflessioni filosofiche dell’homo novus incarnato da Thoreau sia le artigliate avventure della principessa cavalca-lupi le emozioni sono le stesse: c’è una specie di “serena epicità” che traspare nelle pagine o nelle scene del film Ghibli che sono uniche nel loro genere e qualcosa di veramente indimenticabile.
Avere la possibilità di vedere, al cinema grazie a Lucky Red, sul grande schermo Principessa Mononoke, con quella colonna sonora (tra le più ispirate di tutte quelle dei film Ghibli) e poi, magari, rileggere le pagine del “Walden” sono una delle cose che, più di cuore, mi sento di consigliarvi non solo per quest’estate ma per tutte le estati, gli inverni, gli autunni e le primavere della vostra vita.