Un po’ siamo sollevati, dobbiamo dirlo. Sollevati perché abbiamo capito che certe cose non succedono solo da noi. Anche negli Stati Uniti ci sono associazioni e comitati che si esprimono a caso su qualunque cosa. In questo caso, si tratta della partecipazione di Quentin Tarantino a un corteo nella città di New York contro l’uso della violenza da parte della polizia.
Le immagini sono girate molto nel weekend e mostrano Tarantino in prima fila tra i cartelli dei manifestanti che recitano “Rise Up: Stop Police Terror”. Il corteo era organizzato da tempo, ma di fatto si è tenuto solo pochi giorni dopo la morte di un poliziotto del NYPD, ucciso mentre inseguiva un fuggiasco.
Pessimo tempismo, insomma: la manifestazione non ha fatto altro che alimentare la rabbia all’interno della polizia e Tarantino si è trasformato da simbolo a bersaglio.
È di oggi, infatti, la notizia che Patrick Lynch, presidente del sindacato di polizia Patrolmen’s Benevolent Association, ha attaccato Tarantino per la sua partecipazione, invitando il pubblico a disertare i cinema in occasione dell’uscita del suo prossimo film The Hateful Eight, prevista per dicembre: “Non ci sorprende che chi si guadagna da vivere glorificando il crimine e la violenza sia anche una persona che odia i poliziotti – ha dichiarato Lynch – I poliziotti che Tarantino chiama assassini non fanno parte di una delle sue depravate fantasie da grande schermo, ma rischiano e a volte sacrificano le loro vite per proteggere la comunità dal vero crimine”.
Ovvia conseguenza: la richiesta di boicottaggio del film. Sì, lo so: sapere che queste cose non succedono solo da noi all’inizio vi aveva sollevato, adesso invece vi ha buttato nello sconforto. Coraggio, passerà anche questa.