TV e Cinema
di Simone Stefanini 12 Febbraio 2015

Marco Masini a Sanremo è diventato il capo degli hipster

Si è presentato con la barba lunga e gli occhiali da pentapartito, facendoci sognare.

Durante lo svolgimento della seconda serata del Festival di Sanremo 2015 condotto da Carlo Conti, tra i gruppi carbonari di ascoltatori serpeggiava un unico nome: Marco Masini. Garante da sempre di qualità festivaliera e di canzoni strappalacrime dal 1990, anno in cui vinse la kermesse canora nella sezione giovani, grazie al pezzone d’amore per nulla corrisposto “Disperato”, oppure l’anno dopo, in cui arrivo terzo tra i big con la canzone “Perché lo fai?” dedicata a chi si fa la roba (oppure a chi non usa l’alta fedeltà: “Perché LO-FI?”, e già s’intravedono derive hipster) fino a vincere il Festival dei grandi nel 2004 con il pezzo “L’uomo volante”, che sì, bello, però purtroppo non più adeso alle regole del Dogma1990 di Masini: far piangere tutti.

Insomma, Marco torna con una canzone che già dal primo ascolto promette faville, probabilmente la più bella del Festival: “Che giorno è”, contenente la frase “smettila di smettere” che non appena avrò finito di scrivere qui, mi vado a tatuare.

Ma il punto non è questo: Marco ha cambiato look; barba incolta, occhiali da pentapartito… non sarà mica diventato hipster?

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Noi ci crediamo e vogliamo immaginarlo col ciuffo, i peli facciali lunghissimi, i tatuaggi, il dilatatori all’orecchio, i baffi a manubrio e tutti quei particolari che rendono l’hipster tale.

Abbiamo un sogno. Questo:

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