Non che ci fosse bisogno di una ulteriore conferma, ma una delle certezze assolute che si hanno uscendo dalla sala è la bravura di Paolo Virzì. L’altra certezza, invece, ha due nomi: Helen Mirren e Donald Sutherland. È questo terzetto a rendere un film semplice e quasi scontato come The Leisure Seeker qualcosa che ci si ricorderà a lungo.
The Leisure Seeker è stato presentato il 3 settembre alla 74esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia e uscirà in Italia a gennaio con il titolo Ella e John. È il primo film “americano” di Paolo Virzì, girato in lingua inglese e interamente ambientato negli Stati Uniti, per l’esattezza lungo la costa est. Come il precedente La pazza gioia, siamo di fronte a un road movie: il viaggio questa volta lo compiono Ella e John, marito e moglie ormai anziani, che si concedono una vacanza lungo gli stessi itinerari che seguivano quando partivano d’estate con i figli. Anche il mezzo è lo stesso, un vecchio camper che non usano da tempo. A essere diversi sono loro: John soffre di amnesie e fatica a riconoscere le persone, mentre Ella è gravemente malata. Entrambi, però, non si arrendono e tentano con il viaggio di tornare quelli che erano una volta.
Pur avendo come base l’omonimo romanzo di Michael Zadoorian, The Leisure Seeker è in tutto e per tutto un film di Paolo Virzì, in cui si ritrova km dopo km la poetica del regista. Tutto è giocato sull’impresa impossibile di dare al film un tono che sia allo stesso tempo triste e leggero. Anzi: molto triste e molto leggero. The Leisure Seeker è un film strappalacrime nel vero senso della parola, perché sono tante le scene in cui non si può fare a meno di commuoversi, eppure non è mai eccessivamente drammatico, grazie a continue pause in cui si riesce anche a ridere di gusto.
Tutto è sempre trattenuto, mai sparato in faccia e in questo senso gran parte del merito va senza dubbio a Helen Mirren e Donald Sutherland, che hanno tutto per portarsi a casa i premi principali della Mostra di Venezia, ma anche qualcosa di più corposo come l’Oscar. Del resto il film punta a quello: l’uscita americana a ridosso degli Academy ne è la dimostrazione e il fatto che sia girato in lingua inglese permetterà al film di competere in tutte le categorie, non solo quelle dei film stranieri.
I personaggi di Mirren e Sutherland trovano un equilibrio perfetto sotto ogni punto di vista: lei è logorroica e sempre alla ricerca della chiacchiera con altre persone, mentre lui vive nel suo mondo e non fa altro che esternare bisogni o citazioni di Hemingway, come se non ci fosse differenza tra le due cose. The Leisure Seeker ha anche il merito di andare oltre la semplice storia della coppia, provando a raccontare a vari livelli gli Stati Uniti di oggi, riuscendo in questo a non porsi mai in una posizione giudicante di superiorità.
Ci sono anche dei difetti, su tutti una durata forse eccessiva, ma nel complesso è difficile trovare elementi davvero negativi in The Leisure Seeker (o Ella e John, se preferite). Unire tristezza e leggerezza è un’impresa per pochi: Paolo Virzì ha dimostrato per l’ennesima volta di essere in grado di farlo e qui si torna all’inizio: come se ci fosse bisogno di una ulteriore conferma.
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