A distanza di anni, da quando a scuola la maestra ci fece vedere “La gabbianella e il gatto“, due immagini rimangono ancora vivide nella mia memoria: Kengah impregnata di petrolio in mezzo a una pozza nera e appiccicosa che sporca il mare, e Fifì che spicca il volo dal campanile di San Michele. Quel momento, scena finale del film, era accompagnato dalla musica di David Rhodes e dall’incantevole voce di Ivana Spagna.
Ero ed eravamo troppo piccoli per capire il significato di quella canzone. Eravamo solo tristi perchè Fortunata abbandonava i suoi gatti ma allo stesso tempo felici, perchè la gabbianella aveva trovato finalmente il suo posto, il suo destino. “Fallo per noi gatti, non abbiamo mai volato: sii tu il primo gatto volante!“, diceva Zorba a Fifì, prima di spiccare il volo sopra il cielo di Amburgo.
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Il film usciva nel 1998, diretto da Enzo D’Alò con un successo enorme. Film d’animazione intramontabile, era tratto dal romanzo di Luis Sepúlveda del 1996 “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”: una storia meravigliosa con cui l’autore conquistò la letteratura di tutto il mondo. Una storia che è una lezione di vita e che ancora oggi, soprattutto oggi, ci fa emozionare.
Sono tantissimi i messaggi che Sepúlveda ha impresso nelle pagine, animate dal film, del suo romanzo, che parlava già del petrolio come della “maledizione degli umani” e “della pazzia degli uomini che un giorno finirà per distruggere il mondo selvaggio e meraviglioso che madre natura ci aveva donato“.
“Ho paura mamma“, dice Fortunata a Zorba, prima della scena conclusiva del film, “oh, Fifì… io non sono tua madre“, risponde Zorba con tenerezza. E allora, Fifì ci riprova: “ho paura, papà“: La gabbianella e il gatto racconta l’amore incondizionato che non bada a differenze e che prescinde dal genere, dal sesso, dalle specie.
Una storia che insegna a mantenere le promesse e ad aiutare sempre chi è in difficoltà. Ci insegna l’amicizia, l’inclusione, l’amore senza pregiudizi. Ci dimostra che, spesso, il supporto e poi la spinta degli altri è fondamentale per trovare il coraggio di buttarci nel vuoto, spiccare il volo e trovare la nostra strada. La gabbianella e il gatto ci insegna questo e molto altro. Una storia eterna che non smetterà mai di essere parte dell’infanzia di chi l’ha ascoltata e di chi la ascolterà.