[ATTENZIONE: SPOILER SULLA SECONDA E TERZA STAGIONE DI HOMELAND!]
La rete, lo sappiamo, non perdona!
Se poi si tratta di serie tv con un seguito particolare, le occasioni si moltiplicano. E’ il caso ad esempio di Homeland, lo show dell’emittente americana Showtime attualmente in onda con la terza stagione. Stagione che, diciamolo subito, proprio sulla rete viene stigmatizzata da fan storici per il ritmo tutt’altro che avvincente.
Ma c’è un motivo in più: gli autori, probabilmente per sopperire ad una mancanza di idee, stanno dando sempre più spazio alle vicende di Dana Brody, la figlia di Nicholas Brody, facendo indispettire il pubblico puntata dopo puntata. Scrive infatti Giorgio Viaro sul suo blog della sua “frustrazione accumulata dopo la visione delle prime due puntate della terza stagione di Homeland, in cui viene dato molto (mooooolto) spazio alla sottotrama incentrata sulla figlia cozza di Brody, Dana“.
Ma questo è solo l’aperitivo, siccome qualche riga dopo rincara non poco la dose: “Ragazzi, diciamolo: a chi gliene importa qualcosa? Dana tenta il suicidio, Dana va in un centro di recupero, Dana si innamora del pupillo di Dexter (questa la capiscono in pochi), Dana fa sesso davanti alle lavatrici, Dana si confessa con la mamma. Dana di qua, Dana di là. Ora, quelli di Homeland hanno ampiamente dimostrato di saperci fare – nonostante lascino un po’ troppo la briglia sciolta a Claire Danes – e l’aver fatto fuori David Estes insieme ad altri non meglio specificati 216 agenti della CIA alla fine della season 2 non può che riempirci di fiducia. Però, lì a Showtime, sappiano che la pazienza ha un limite.”
Il pezzo si conclude aizzando ancora la folla: “Lancio quindi ufficialmente la campagna Kill Dana!, con tanto di hashtag (si fa così no?): #killdana. Un incidente d’auto, una ricaduta seguita da suicidio, il fidanzato che si rivela un pazzo: non importa, fate voi. Uccidete Dana o le ritorsioni saranno terribili: avete ancora qualche episodio a disposizione.”
Applausi!