Quando i tre tenorini de Il Volo hanno vinto Sanremo 2015, molte mamme italiane hanno esultato come se fossero loro figli naturali. Sì perché Ignazio Boschetto (quello grosso con l’acne), Gianluca Ginoble (il bello dei tre, quello che nel video fa l’occhiolino) e Piero Barone (il nostro preferito, quello con gli occhiali rossi e l’espressione di bovino stupore negli occhi) si sono fatti conoscere in televisione, nel talent “Ti lascio una canzone” della Clerici, quello in cui i piccoli mostri cantano con voce adulta e che se intercetti casualmente in tv, vuoi chiamare l’esorcista.
La canzone vincitrice, “Grande amore”, altro non è che una romanza, anzi, una romanzetta cantata con voci pseudo tenorili e pseudo baritonali, in realtà l’ennesima violenza pop alla lirica, come se non bastasse lo scempio di Bocelli. Ma ormai lo sappiamo, queste cose vendono un casino, soprattutto all’estero. Il fatto è che l’arrangiamento di quel pezzo vira pericolosamente verso il metal, che ha sempre avuto poco a che fare con Sanremo ma che (anche in occasione di “Fiumi di parole” dei Jalisse) ha sovente catturato l’attenzione del pubblico a casa, per via dei suoi toni epici. Non a caso uno degli ospiti di questa edizione del festival è stato il chitarrista dei Gazosa in versione Yngwie Malmsteen de’ noantri.
Abbiamo quindi immaginato i tre ragazzi de Il Volo se avessero fatto parte delle (più o meno) metal band più famose della storia e questo è il tragico risultato:
GUNS’N’ROSES:
METALLICA:
SLAYER:
MOTORHEAD:
IRON MAIDEN: