Il pianeta del tesoro
Il pianeta del tesoro è una riscrittura geniale in salsa space-opera del L’isola del tesoro di Stevenson: eppure nel 2002 quando uscì floppò clamorosamente.
Prendi un classico immortale come L’isola del tesoro, rileggila in chiave space opera piratesca e avrai Il pianeta del tesoro, il “film della Disney”, come si diceva una volta, dell’anno domini 2002. Apparentemente è tutto perfetto: Ron Clements e John Musker alla regia, i papà di una buona fetta del “rinascimento Disney” avendo firmato Basil l’investigatopo, La Sirenetta e Hercules, una storia che è patrimonio comune e una canzone “proprietaria” potentissima scritta e interpretata da John Rzeznik (frontman dei Goo Goo Dolls). Da noi, come forse saprete, era interpretata da Max Pezzali. E proprio oggi il film “compie” 21 anni.
Insomma tutti ma proprio tutti gli ingredienti per un successo assicurato giusto? E invece no. Quello dopo anni e anni di “vacche grasse” e di successi incredibili fu il primo flop della Disney dopo quasi dieci anni di gloria. In realtà fu il secondo insuccesso, per altro consecutivo, visto che l’anno precedente Atlantis – L’impero perduto non era andato affatto bene. Negli anni tanti studiosi e content creator si sono chiesti i perché di tale insuccesso, non tanto di critica quanto di pubblico. Forse il gusto stava cambiando e le avventure della Pixar o comunque con uso più deciso della cgi era quello che il pubblico chiedeva.
Tuttavia, rivisto oggi, Il pianeta del tesoro, di anno in anno, acquista sempre maggiore fascino e anzi sarebbe da prendere esempio per la Disney di oggi, sì davvero in crisi in fatto di idee e qualità intrinseca. Animazioni, sceneggiatura e colonna sonora: questo film è davvero una meraviglia, anche tecnicamente parlando. Perciò fatevi un favore: cancelliamo gli “errori” del 2002 e salpiamo a bordo per questa avventura spaziale.
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