La serie tv Girlboss è basata sull’omonima autobiografia di Sophia Amoruso, giovane californiana che nel 2006 ha trasformato la sua passione per l’abbigliamento vintage nel sorprendente business di Nasty Gal. Sebbene lo show di Netflix abbia terribilmente semplificato la storia della Amoruso, finendo per farne un ennesimo bidimensionale chiché sui millennial, ci dà la possibilità di assistere ai primi passi di un fenomeno imprenditoriale unico.
Lasciatasi alle spalle anni di nomadismo, furti, depressione e instabilità, Sophia Amoruso aprì nel 2006 un piccolo negozio Ebay, dove vendeva pezzi di abbigliamento vintage trovati in giro per San Francisco. Su Ebay Nasty Gal ottenne uno straordinario successo, che si allargò esponenzialmente con la creazione del sito www.nastygal.com nel 2008. I clienti continuarono a moltiplicarsi e la creazione di linee di moda originali portarono la compagnia verso un giro di affari che già nel 2011 si aggirava intorno ai 24 milioni di dollari. La Amoruso è rimasta CEO dell’azienda fino al 2015, un anno prima che dichiarasse bancarotta.
Il caso Nasty Gal si inserisce a pieni voti nella Storia dell’imprenditoria femminile, scritta da donne brillanti, determinate e passionarie. Se adesso avete voglia di saperne di più, ecco una pratica quanto parziale guida alle imprenditrici più innovative che hanno cambiato il mondo.
Madam C.J. Walker
Sarah Breedlove divenne Madam C.J. Walker dopo il suo terzo matrimonio nel 1906. Nata in una famiglia di schiavi in una piantagione della Louisiana, Sarah fece fortuna grazie all’invenzione di una serie di prodotti per la cura dei capelli, particolarmente provati all’epoca dalle precarie condizioni igieniche della maggior parte della popolazione di colore. Nel 1910 venne aperta la prima fabbrica della Madam C. J. Walker Manufacturing Company, che contava già su una capillare distribuzione nazionale. Alla sua morte nel 1919, Sarah lasciò alla figlia un patrimonio stimato attorno ai 600.000 dollari, che all’epoca la rendevano probabilmente la donna afroamericana più ricca di tutti gli Stati Uniti.
Luisa Spagnoli
Il nome di Luisa Spagnoli è oggi accostato prevalentemente al marchio di moda diffuso in tutta Italia. Meno noto è il fatto che nel 1907 la Spagnoli fondò, insieme al marito, l’azienda milionaria della Perugina e che fu sempre lei a inventare il “Bacio”, l’iconico cioccolatino. Rimasta al comando dopo il ritiro del coniuge, Luisa si concentrò sul miglioramento delle condizioni dei propri dipendenti, creando case, asili nido aziendali e promuovendo un’etica del lavoro all’epoca rivoluzionaria. L’impero dell’abbigliamento che porta il suo nome venne fondato quattro anni dopo la sua morte, nel 1937 dal figlio Mario, ma si basava sull’innovativa tecnica con cui la Spagnoli si riforniva di lana d’angora, pettinando e non scuoiando i conigli che lei stessa allevava.
Esteé Lauder
Se vi siete mai fatte coccolare e truccare dalle mani esperte di una commessa in un negozio di make-up dovete ringraziare Esteé Lauder. L’imprenditrice di origini franco-cecoslovacche è infatti colei che ha introdotto la tecnica del “talk and touch”, che promuove i prodotti applicandoli direttamente sulle clienti. Nel 1946 Esteé fondò con il marito la Estée Lauder Companies, ancora oggi azienda leader del settore cosmetico mondiale. Ah, dovete ringraziare lei anche per la strategia di marketing grazie alla quale ricevete i campioncini gratuiti con ogni acquisto.
Mary Kay Ash
La Mary Kay Cosmetics nacque nel 1963 dalla sapienza imprenditoriale di Mary Kay Ash. L’allora 45enne texana si mise in affari con i due figli dopo aver perso la promozione nell’azienda dove lavorava, entrando a far parte della lunga schiera di donne che vedevano la propria carriera frenata dalle discriminazioni sessiste. Durante tutta la sua vita, Mary Kay si è battuta per la parità dei diritti e alla sua morte, nel 2001, ha lasciato un colosso attivo in 37 paesi, con un fatturato annuo di oltre 200 milioni di dollari.
Rosalía Mera
Una delle catene di abbigliamento per tutte le tasche in cui facciamo shopping con più frequenza è stata fondata in tandem da Rosalía Mera e il marito Amancio Ortega. Zara nacque nel 1975, ma la coppia divorziò nel 1986. La Mera conservò il 7% nella quota di proprietà e divenne la donna più ricca e influente di Spagna, con un patrimonio stimato intorno ai 6 miliardi di dollari.
Sara Blakely
Alla fine degli anni ’90, Sara Blakely ebbe l’idea di produrre delle calze modellanti da donna che lasciassero libero il piede o la porzione finale della gamba. Nacque così il concetto dell’intimo di sostegno, che liberava il mondo dalla schiavitù dei collant e dagli inestetismi delle dita velate con le scarpe aperte. Per creare il suo prototipo, la Blakely testò personalmente il prodotto, attività reputata superflua in un mercato imprenditoriale paradossalmente popolato di uomini. Nella sua linea ideale, Sara inserì anche la diversificazione in base alla taglia, abbracciando tutte le possibili configurazioni corporee delle sue future clienti. La Spanx venne fondata nel 2000 e divenne un’azienda milionaria anche grazie al sostegno di Oprah Winfrey, che la nominò in uno dei suoi show.
Elizabeth Holmes
Nel 2003, a 19 anni, Elizabeth Holmes fondò la Theranos, un’azienda che sfruttava la formazione ingegneristica della sua creatrice per fornire un servizio economico e trasparente di test del sangue. L’obiettivo era quello di miniaturizzare la tecnologica e sfruttare minuscoli campioni, riducendo drasticamente i costi per centinaia di compagnie medico-scientifiche. Nonostante le successive critiche ai risultati ottenuti, la Holmes ha messo in piedi un gigante stimato da Forbes nel 2016 per oltre 800 milioni di dollari, con a capo Elizabeth, la più giovane miliardaria auto-determinata del mondo.
Limor Fried
Dopo aver completato gli studi in ingegneria elettronica, Limor Fired fondò nel 2005 la Adafruit Industries, azienda di design e vendita di componenti, utensili e kit elettronici. Da piccola attività interna al campus del MIT (Massachusetts Institute of Technology), la Adafruit si è spostata a New York, competendo con le maggiori compagnie nazionali del settore hobbistico. La Fried è stata la prima donna ingegnere a comparire sulla copertina della rivista Wired.
Jennifer Hyman e Jennifer Fleiss
Due Jennifer per una sola idea milionaria. La Hyman e la Fleiss hanno fondato insieme nel 2009 la Rent the Runway, piattaforma online dove si possono affittare per alcuni giorni vestiti e accessori di stilisti famosi al 10% del loro prezzo di vendita. L’idea è stata accolta con un boom di clienti ed è stata salutata come una delle idee di business più innovative e influenti del panorama mondiale dell’ultimo decennio.