TV e Cinema
di Eva Cabras 4 Ottobre 2017

I migliori film di fantascienza che hanno immaginato il futuro dell’umanità

La fantascienza non è solo il viaggio verso altre galassie, a volte riguarda anche il futuro del nostro pianeta. Ecco i migliori film di fantascienza che ne parlano

 

Uno dei più grandi doni fatti all’umanità dal cinema è la possibilità di reinventare visivamente il proprio passato e il proprio futuro. Epoche che non abbiamo vissuto diventano accessibili, vivide e malleabili, specialmente se ciò che viene raccontato ha luogo in epoche che ancora non abbiamo attraversato e magari mai attraverseremo. Nell’anno di Blade Runner 2049 facciamo un passo indietro (o in avanti?) e diamo un’occhiata a come il cinema ha immaginato il futuro della razza umana tra robot, virus, catastrofi e progressi scientifici, nei migliori film di fantascienza della sua storia.

La lista che vi proponiamo è ovviamente ridotta e include i film di fantascienza che hanno rappresentato con più coraggio e fantasia il mondo che verrà. Non è una gara all’accuratezza storica, ma un caleidoscopio di visioni creative capaci di sopravvivere al tempo, magari allo stesso tempo che avevano provato a interpretare. Non prendetevela quindi se mancano tutti i film futuristici con Will Smith (ne ha fatti veramente molti) e lasciatevi cullare dall’immaginazione.

Siete pronti? Sta per iniziare la nostra carrellata attraverso i migliori film di fantascienza

 

Metropolis

 

Nel 1927 Fritz Lang immaginò la vita del 2026. L’omonima città di Metropolis è suddivisa in due: in superficie vediamo il glamour del futuro carico di luci, di architettura sofisticata e di ardite costruzioni ingegneristiche, mentre nel sottosuolo si cela la forza lavoro che mantiene tutto in funzione, incarnata da operai alienati, edifici spogli e il tripudio della meccanica industriale. A distanza di quasi un secolo, le invenzioni di Lang sembrano quasi ingenue, ma ricordiamo che proprio in “Metropolis” c’è uno dei primi prototipi del moderno cyborg, in versione art decò.

 

Il Pianeta delle Scimmie

 

Il primo di una lunga serie di film in franchising uscì nel 1968 e ambientò le proprie vicende nel lontano 3978. Il personaggio affidato a Charlton Heston è un astronauta ibernato nel 1972 e atterrato su uno sconosciuto pianeta, dove le scimmie regnano su sparuti e primitivi umani. Nel folto della natura selvaggia si inseriscono essenziali villaggi, ma proprio alla fine fa capolino ciò che rimane della Statua della Libertà, solitaria superstite di una catastrofica guerra nucleare.

 

Mad Max

 

Facciamo un salto da Hollywood all’Australia di George Miller, che nel 1979 crea “Mad Max”. Spostato di pochi anni nel futuro, il film propone una versione annichilita della società australiana, dove gang di criminali muniti di auto e moto potentissime spadroneggiano per le strade. L’ambientazione esalta il fascino polveroso dell’asfalto, che andrà man mano a scomparire nei successivi capitoli della saga, fino al “Mad Max: Fury Road” del 2015, dove trionfa la più sfarzosa estetica dieselpunk post-nucleare.

 

1997: Fuga da New York

 

Dal 1981 John Carpenter immagina il declino di New York, invasa da un’ondata di crimine senza precedenti. L’isola di Manhattan viene trasformata quindi in una gigantesca prigione di massima sicurezza, circondata da ponti minati e pattuglie sparse nel fiume Hudson. La città immaginata nel film mostra il 1997 in tutta la sua gloria decadente, marcia e oscura, capace di rivoluzionare visivamente i paesaggi più noti della Grande Mela.

 

 

Robocop

 

Nel 1987 Paul Verhoeven scommise sulla diffusione della criminalità nella Detroit dei primi anni ’90. Per fronteggiare l’emergenza, viene creato Robocop, un cyborg poliziotto preparato ad affrontare ogni genere di malvivente.

 

L’esercito delle 12 scimmie

 

A Terry Gilliam piace fare le cose per bene, quindi con “L’esercito delle 12 scimmie” del 1995 non si accontenta di andare avanti nel tempo a vedere il futuro, ma costruisce una rete di salti temporali avanti e indietro tra il 2035, il 1990 e il 1996, con una scappatina anche durante la Prima Guerra Mondiale. Quando l’umanità è costretta a vivere sottoterra a causa della diffusione di un virus mortale, James Cole (Bruce Willis) viene inviato indietro nel tempo per fermare il contagio prima che avvenga. Violenza e follia danzano tra le rovine della New York del futuro, ma stavano già in agguato nell’ombra del nostro presente.

 

Strange Days

 

Nel 1995 uscì un’altra proiezione distopica del futuro americano. Con la regia di Kathryn Bigelow, “Strange Days” immagina gli ultimi giorni prima della fine del 1999, mentre Los Angeles, ormai ridotta a zona di guerra, viene preparata ai festeggiamenti per il cambio di secolo. Tra carrarmati e striscioni, un ex poliziotto indaga sul commercio clandestino di un dispositivo che registra i ricordi dalla corteccia cerebrale, permettendo a chi ne entra in possesso di vedere e percepire le sensazioni vissute da altri.

 

Waterworld

 

Se volete dare un’occhiata alle possibili conseguenze del surriscaldamento globale rispolverate “Waterworld”, che nel 1995 immaginava la Terra del 2500 come un’infinita distesa d’acqua. I supersiti vivono in atolli o barche, vagando alla ricerca delle mitologiche Drylands scampate all’innalzamento degli oceani.

 

Gattaca

 

Secondo Gattaca, nel 2150 gli esseri umani saranno concepiti e selezionati attraverso complesse procedure di ingegneria genetica. Coloro che vengono al mondo in maniera tradizionale sono invece considerati inferiori e relagati ai ruoli più marginali di una società votata al progresso più sfrenato.

 

Matrix

 

Siamo nel 2199, ma il mondo sembra esattamente quello del 1999. Siamo nel Matrix, il sistema di simulazione che inchioda gli esseri umani del futuro al ruolo di schiavi. Neo (Keanu Reeves) sceglierà di unirsi ai ribelli per la liberazione dall’inganno, diventando protagonista di una delle saghe più amate e longeve della fantascienza cinematografica.

 

Minority Report

 

Il 2054 immaginato da Steven Spielberg nel 2002 è ipertecnologico e reso sicuro dai “Precogs”, umani mutanti che possono visualizzare i futuri crimini prima che vengano commessi. La società scrupolosamente controllata dalle istituzioni, in parte anticipata dal “1984” di George Orwell, vanta il minor numero di omicidi della Storia, ma al suo interno nasconde una falla.

 

I figli degli uomini

 

A un passo dal nostro presente, nel 2027, Alfonso Cuarón mette in scena dal 2006 un’umanità al collasso dove non nascono più bambini. La popolazione invecchia, muore e vede la propria estinzione farsi sempre più plausibile nell’arco di una generazione. Sullo sfondo di città in rovina, corrose dall’odio e dall’auto-distruzione, un barlume di speranza cerca il proprio varco verso il futuro, biologicamente incerto e sterile.

 

 

Her

 

Nella Los Angeles del futuro le relazioni sentimentali si fondono con l’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Spike Jonzie nel 2006 ci racconta con “Her” la storia di Theodore e del suo amore per il sistema operativo chiamato Samantha.

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