L’animazione giapponese ha perso uno dei suoi maestri: è morto all’età di 82 anni Isao Takahata, sceneggiatore, regista e co-fondatore dello Studio Ghibli insieme a Hayao Miyazaki.
Nella sua vita, Takahata ha creato anime che sono entrati nell’immaginario e nel cuore di tutti gli appassionati, cercando sempre di spingere i limiti del mezzo e non limitandosi a un solo stile.
Il suo ultimo capolavoro da regista per lo Studio Ghibli è La storia della principessa splendente, film di una bellezza formale e sostanziale sconvolgente, di cui ogni fotogramma è una vera e propria opera d’arte.
Andando a ritroso, tra le sue opere più famose troviamo I miei vicini Yamada (1999), Pom Poko (1994) e Pioggia di ricordi (1991), tutti usciti per lo Studio Ghibli e ognuno diverso dall’altro per tematiche e realizzazione. Takahata applica tecniche sempre nuove all’animazione e quando realizza un film tradizionale (è il caso di Pioggia di ricordi), il suo stile è opposto a quella del collega Miyazaki: niente magia ma una storia reale, bella e malinconica che potrebbe essere un film con attori in carne e ossa.
Il suo capolavoro assoluto con lo Studio Ghibli è Una tomba per le lucciole del 1988. Mentre Miyazaki usciva al cinema con Il mio vicino Totoro e faceva innamorare i bambini di tutto il mondo, Takahata girava un film sugli orrori della Seconda Guerra Mondiale, visti con gli occhi del giovane Seita che deve cercare la madre e portare in salvo la sorella Setsuko. Da vedere almeno una volta per piangere tutte le lacrime del mondo.
Takahata è stato anche produttore dei grandi successi del collega Miyazaki, come Nausicää della Valle del vento o Laputa- castello nel cielo. Prima della carriera nello Studio Ghibli, Isao Takahata è stato uno dei grandi maestri dell’animazione anni ’70, giunta a noi grazie alle televisioni private.
È stato il regista di serie animate di straordinario successo, come Anna dai capelli rossi (1979)
Oltre ad aver diretto alcuni episodi di Conan il ragazzo del futuro e Lupin III, è stato il regista di uno degli anime più famosi in Italia: Heidi (1974)
Con lui se ne va un artista e un grande innovatore nel campo degli anime giapponesi, che ha contribuito a far entrare nella storia.