https://www.youtube.com/watch?v=qluqp4xmkqI&feature=youtu.be
Domenica 30 ottobre è stato caricato sul canale Youtube di NatGeo in versione integrale Punto di non ritorno – Before the Flood il documentario con Leonardo DiCaprio che indaga sul fenomeno del global warming, il riscaldamento globale.
Diretto da Fisher Stevens e prodotto da Martin Scorsese, il documentario vede DiCaprio girare per il mondo e mostrare le conseguenze già ora terribili del riscaldamento globale causato dall’uomo, ma non solo.
Nel suo percorso incontra potenti e meno potenti del pianeta, Papa Francesco, Barack Obama, il fondatore di Tesla e Space X Elon Musk e molti altri.
“Questo è il momento più importante di sempre, i dati scientifici sono verificati e disponibili a tutti. Se qualcuno non crede al cambiamento climatico, è segno che non crede ai fatti, alla scienza, e quindi, ritengo umilmente, non dovrebbe essergli permesso di ricoprire una carica pubblica” ha commentato DiCaprio.
Bene, adesso avete qualcosa da vedervi stasera. Ma volendo scoprire qualcosa di più sul global warming, oltre che guardarsi – avendo un’oretta e mezzo di tempo – il documentario di DiCaprio? Per esempio c’è da leggersi questo pezzo di Gwynne Dyer uscito su Internazionale nel settembre scorso, dove si commentano le ultime tendenze scientifiche riguardo al riscaldamento globale.
Per un quadro della situazione più completo invece potreste dare un’occhiata a questo pezzo de Le Scienze, l’edizione italiana di Scientific American, dove ci si può fare un quadro completo dei valori in gioco. E anche di quanto sia difficile monitorare i cambiamenti al clima del pianeta in cui viviamo.
E dalle nostre parti invece? In caso di un non improbabile innalzamento superiore a 1.5° nei prossimi anni, i paesi sul Mar Mediterraneo “subiranno maggiormente gli effetti del riscaldamento. E il pericolo da noi non è poi tanto remoto, visto che già oggi le temperature del bacino Mediterraneo sono mediamente di 1,3°C più alte di quanto lo fossero tra il 1880 e il 1920 (periodo pre-industriale), rispetto a un incremento della temperatura media mondiale che nello stesso intervallo di tempo non ha superato gli 0,85°C” si leggeva su Wired qualche mese fa.