Il 21 ottobre del 1971 uscì nelle sale italiane l’attesissimo seguito di Lo chiamavano Trinità, la migliore commedia spaghetti western di tutti i tempi. Il titolo era tutto un programma: …continuavano a chiamarlo Trinità, per la regia di E.B. Clutcher (Enzo Barboni).
Gli interpreti, manco a dirlo, erano Terence Hill nei panni di Trinità e il compianto Bud Spencer in quelli di Bambino. Dopo aver salvato i mormoni nel primo film, in …continuavano a chiamarlo Trinità i due riescono a guadagnare qualche soldo dopo una partita a poker diventata mitica e decidono di aiutare i frati a lottare contro James Parker (Emilio Delle Piane), un signorotto locale che smercia armi ai ribelli messicani. Ma siamo sicuri che la trama la conoscete a memoria. Qui sotto invece sono alcune curiosità che potreste non sapere.
Benché il film parli del selvaggio west americano, della California e di New Orleans, in realtà è stato girato in Abruzzo, tra Campo Imperatore e la piana di Camposecco. Per le scene sulle sponde del fiume, all’Abruzzo è stato preferito il Molise, col fiume Volturno che attraversa le campagne di Venafro. Altro che West!
Nella partita a poker vediamo Terence Hill mischiare le carte e prodursi in virtuosismi degni del miglior prestigiatore. Cosa effettivamente avvenuta: le mani inquadrate erano di Tony Binarelli, che ha prestato i suoi ferri del mestiere, truccati a dovere, anche agli altri giocatori.
Bud e Terence all’epoca erano doppiati in italiano perché giravano i film direttamente in inglese, per il mercato estero. La voce di Trinità era di Pino Locchi mentre quella di Bambino era di Glauco Onorato.
Il film è stato campione assoluto d’incassi nella stagione ’71-’72 con 3,9 miliardi di lire dell’epoca. Sapete quanto avrebbe incassato oggi, rivalutando il costo del biglietto odierno secondo l’inflazione, a parità di spettatori? La cifra incredibile di 120 milioni di euro. Ad oggi, con 14.979.000 spettatori, il film detiene il quarto posto record assoluto nella storia del cinema italiano.