Stanotte negli USA è andato in onda il finale di stagione di Westworld, la serie tv western/fantascientifica che ha fatto impazzire i suoi spettatori alla ricerca di teorie sul chi, quando, come e perché. È andata in onda alle 3 di notte ora italiana e la maggior parte degli italiani, dopo la maratona referendaria di Mentana, è crollato a letto.
Stamattina ci siamo svegliati di soprassalto, come reduci da un’apnea notturna, sapendo che un solo commento potrebbe rovinarci l’attesa. Sì perché Westworld non è stata distribuita per il binge watching, cioè per guardarla tutta d’un fiato. È una serie old school, andata in onda settimana per settimana, così da dare modo ai suoi fan di impazzire su internet per trovare la verità, una roba che non capitava dai tempi di Lost.
Come ben sapete se siete fan di Game of Thrones o delle altre serie bestseller, i magazine americani se ne fottono allegramente del pubblico europeo e 5 minuti dopo il finale di stagione, già pubblicano articoloni con titoli inequivocabili tipo “Jon Snow in realtà è Ridge Forrester”, con la foto di anteprima che spoilera tutta la serie, facendoci bestemmiare nelle lingue vive e morte.
La soluzione sarebbe molto semplice: evitare l’internet, in particolar modo i social per tutto il giorno, isolarsi dal 2016 e vivere tranquillamente come negli anni ’90: zero stress, zero insinuazioni, tutta sorpresa, al limite qualche squillino innocente sul Nokia 3310. Solo che non va proprio così.
Nell’internet 0.1, cioè le scritte sui muri, ricordo bene che sulla chiesa del mio paesino di provincia c’era scritto a bomboletta “L’assassino di Laura Palmer è il padre”, ben prima che fosse rivelato nella serie Twin Peaks, e lì non c’erano filtri antispoiler che tenessero. Oggi, chi lavora su internet o chi visita spesso il suo profilo su Facebook, Twitter o Instagram, sa benissimo che non avrà scampo proprio come chi andava in chiesa nel mio paese negli anni ’90, a meno che non si organizzi con alcune accortezze che potrebbero preservargli il sistema nervoso.
Consiglio da amici: datevi malati da tutto e da tutti e guardate la season finale. Al limite vi licenzieranno, ma almeno no spoiler. Se non siete così spavaldi, provate a seppellire i vostri device tecnologici in qualche parco lontano da casa, così da evitare di aprirli anche solo per riflesso condizionato. Ma questi sono suggerimenti iperbolici, sappiamo bene che nel 2016 senza smartphone e laptop siamo una versione meno sveglia degli zombie di Walking Dead. Pensiamo ad altro.
La miglior difesa è l’attacco, quindi invece di subire passivamente il proprio triste destino, potreste scrivere un post in cui minacciate di botte tutti quelli che spoilereranno anche solo una scena marginale. Tenetevi però sul vago, non taggate nessuno altrimenti potreste essere passibili di denuncia e se siete mingherlini, meglio prendere in considerazione le alternative.
Altra soluzione potrebbe essere oscurare i gruppi di fan ai quali siete iscritti e nascondere dalla home tutti i vostri amici boccaloni, che sapete potrebbero parlare perché non reggono un segreto neanche pagati. Godetevi i vantaggi della censura preventiva, una pratica sottovalutata in tempi di politically correct e fatelo adesso, mentre i ragazzoni dormono ancora dopo aver fatto notte in bianco per vedere l’episodio in contemporanea con gli USA.
L’ovvio suggerirebbe di oscurare anche i siti che sapete essere passibili di spoiler ma lì la cosa si fa più complicata, perché come in un terribile scherzo di un mago stronzo, aprire le loro pagine social per disattivare le notifiche è un attimo, ma nel farlo potreste imbattervi in una foto spoilerona o in un titolo inequivocabile e perdere il lume della ragione. Ci vuole sangue freddo e senso della geometria: andate su una pagina normale, calcolate la distanza perfetta tra immagine del profilo, bottone del mi piace e restringete la pagina per non guardare nient’altro, poi fate il giro dei siti per spuntare l’opzione non seguire più. Funziona solo su Pc e Mac, sugli smartphone è più difficile e dovrete fare mascherina con la mano.
Per difendersi dall’attacco degli spoiler assassini su Facebook, potete filtrare i contenuti tramite le keyword utilizzando una estensione di Google Chrome e Firefox chiamata Social Fixer, in cui immettere le parole che volete evitare e navigare su acque tranquille. Non state a scaricare l’app Spoiler Shield: è molto pubblicizzata e sembra che possa salvare da tutti i mali, in realtà nella maggior parte degli smartphone Android non si apre neanche.
Ora che sapete come tuffarvi sui social, prendete un bel respiro, mantenete la posizione del loto per alcuni secondi e fate meditazione, poi gettatevi nell’oceano come farebbe un monaco zen, senza pregiudizi e senza paure, nella più pura imperturbabilità. Dai, che a stasera mancano solo poche ore…