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Dal 15 dicembre, nei cinema italiani c’è il nuovo film di Tim Burton, La casa per bambini speciali di Miss Peregrine, tratto dal romanzo di Ransom Riggs. Già dal trailer, s’intuisce da subito che il regista ha abbandonato le atmosfere da fantasy di Alice in Wonderland ma anche quelle da thriller intimista di Big Eyes, per tornare al suo primo amore, il gotico.
La trama del nuovo film di Tim Burton infatti riguarda un orfanotrofio in cui vivono bambini dotati di poteri inusuali e molto inquietanti, che vengono protetti da Jacob, un ragazzo alla ricerca delle proprie radici. Insieme combatteranno mostri orribili, sotto l’occhio vigile di Eva Green, che interpreta Miss Peregrine.
Ci sono tutti gli ingredienti per far sì che sia un bellissimo, ma con un film di Tim Burton non possiamo mai andare sul sicuro. La sua filmografia ci ha insegnato che il regista più dark dell’epoca moderna è capace di assoluti capolavori, ma anche di fiaschi clamorosi. Al botteghino se la cava sempre abbastanza bene, ma noi cerchiamo lo stupore, il brivido e la magia, ovvero quello che abbiamo sempre trovato nei film di Tim Burton.
Ecco la nostra classifica dei suoi film, dal più brutto al più bello.
Difficile combattere contro il classico d’animazione della Disney, che ha portato Alice a un livello lisergico da far impazzire i bambini. Tim Burton narra la storia successiva a quella del romanzo, ma sarà per un Johnny Depp che somiglia più a Madonna che al Cappellaio Matto, sarà perché al netto degli effetti, la storia non regge, quello che abbiamo visto è un enorme fantasy-videogame con poco capo e poca coda.
Non esattamente il suo film più riuscito, un po’ per la trama confusionaria, un po’ perché riguardandoli oggi, gli effetti speciali appaiono datati. Ennesimo remake targato Burton, che praticamente ha rigirato tutti i suoi film preferiti.
Altro rifacimento, altro azzardo. Di nuovo Johnny Depp, che stavolta sembra un incrocio tra Michael Jackson e la protagonista de Il diavolo veste Prada, in una giostra di trovate sceniche e di effetti speciali. Una girandola più simile a un videoclip che a un film, difficile da digerire per chi ha nel cuore Willy Wonka interpretato da Gene Wilder.
In Italia, il debutto alla regia di Tim Burton è uscito 20 anni dopo, nel 2006 e questo spiega la bassa posizione in classifica: non ha certo ricevuto lo stesso successo degli altri film del regista. È una pellicola molto strana, che si basa sulle doti di Paul Rubens che interpreta Pee-wee Herman, un comico molto in voga negli Stati Uniti a metà degli anni ’80. Nonostante la pellicola surreale da one-man-show, il film è diventato un culto in madre patria, meno qui da noi.
Tim Burton torna alle atmosfere angoscianti, gotiche e horror dei suoi primi film con l’adattamento di questo musical di Sondheim e Wheeler. Protagonisti, manco a dirlo, Johnny Depp e l’ex moglie di Tim Helena Bonham Carter. Il film mette la giusta dose di paura e per essere un musical è cantato con tutti i crismi, ma vi invitiamo a riguardarlo senza sbadigliare.
Big Eyes è un thriller angosciante, una storia vera sulla vita terribile di Margaret Keane, pittrice resa schiava dal marito. Una storia molto interessante che non punge come dovrebbe e non riesce a incatenare lo spettatore alla sedia, a causa di una una sceneggiatura troppo annacquata.
Di nuovo un rifacimento, stavolta di una stranissima soap opera horror degli anni sessanta, il film ha di nuovo Johhny Depp come protagonista, nei panni di uno strampalato vampiro tornato dal passato a prendersi ciò che gli spetta. Lo scenario gotico e strambo degli anni 70 americani è godibile più nelle parti di commedia che in quelle d’azione, tutto sommato un film che si guarda volentieri.
Un cast stellare per questa commedia nera intrisa di fantascienza, che sfata il mito degli alieni buoni e gentili. Mitica la trovata di farli esplodere grazie a una terribile canzone country.
Tim Burton dà il meglio di sé quando va sui temi a lui più cari. In questo caso, il film d’animazione è un remake di un suo stesso cortometraggio, in cui il giovane Victor Frankenstein (altra citazione neanche troppo celata) riesce a ridare la vita al suo cane Sparky, a costo di numerose disavventure. Girato in bianco e nero, fa piangere innumerevoli lacrime agli amanti degli animali
Girato in bianco e nero, come i “capolavori” del vero Ed Wood, il cineasta più scarso di tutti i tempi. In realtà è una biografia che fonde commedia e dramma, specialmente quando si tratta di rappresentare gli ultimi anni del mito Bela Lugosi, interpretato perfettamente da Martin Landau. Uno dei film più a fuoco di Tim Burton.
Quando Tim Burton decide di omaggiare il suo supereroe DC preferito, reinventa il genere, tra spettacolari trovate scenografiche, attori perfettamente nel ruolo (jack Nicholson è un Joker da Oscar e Michelle Pfeiffer una Cat Woman che più gatta non si può), e le canzoni sexy di Prince. Un Batman classico, da recuperare, dopo averlo visto in tutte le salse in questi ultimi anni.
L’accoppiata Johnny Depp + Christina Ricci fa faville e garantisce a questo film un appeal gotico che la trama e la scenografia non fanno che confermare. La leggenda del cavaliere senza testa è senza dubbio uno dei suoi film organicamente più riusciti e si fa guardare volentieri a ogni passaggio televisivo, segno che ormai è diventata un classico.
Occhi sbarrati dalla sorpresa e tante lacrime per questo capolavoro d’animazione. Gotico, spettrale, meraviglioso. È stato il primo stop motion girato in digitale e ancora oggi è tecnicamente eccellente, ma soprattutto è tanto, tanto romantico.
Un film assolutamente delizioso. Michael Keaton in stato di grazia e la giovanissima Winona Ryder che più dark non si può, già avrebbero vinto da soli, ma nel cast ci sono anche Geena Davis e Alec Baldwin, giusto per raggiungere la perfezione. Humour nero a profusione e trovate registiche mai viste prima lo fanno diventare un cult immediato. Beetlejuice è un antieroe talmente schifoso, disgustoso e inspiegabilmente simpatico da farti venire la voglia di chiamarlo per spaventare i vicini. La scena con la colonna sonora di Harry Belafonte è una delle più esilaranti degli ultimi 50 anni di cinema.
Un film del genere potrebbe essere considerato il capolavoro inarrivabile di un regista, ma Tim Burton è un regista talmente fuori dagli schemi che Edward non si piazza primo in classifica. Resta però la favola dark più bella mai girata e poi Johnny Depp e Winona Ryder sono al loro meglio: si sono innamorati grazie a questo film e hanno fatto innamorare anche noi, perdutamente. È impossibile non empatizzare con il dolore di Edward, nato diverso da tutti, che non può dare affetto perché è destinato a ferire le persone, suo malgrado.
Negli anni, lo abbiamo visto tante e tante volte. Ecco, non c’è una volta in cui riusciamo a trattenere le lacrime durante la scena finale. È un film che parla della vita e la glorifica proprio quando sta per finire. Parla del legame coi genitori, dell’amore e di tutte le storie che si possono vivere, o sognare. Quando si mischia sogno e vita vera, accade la magia.