Blue Beetle è un film senza infamia e senza lode, ma che funziona e diverte.
Intendiamoci, Blue Beetle non passerà certamente alla storia per essere il migliore film del 2023 o una pellicola particolarmente significativa ma, parlando proprio di film di genere, è un cinecomic che fa il suo dovere, ovvero diverte e intrattiene. La storia dello scarabeo blu, infatti, imbevuta di cultura latina è un film pensato per tutta la famiglia con battute che funzionano, un ritmo che conquista e un cast di attori che lavorano bene (e si vede, abbastanza, si siano divertiti nel girarlo).
Anche dal punto di vista della sceneggiatura il discorso è molto simile. Si tratta, infatti, di una classica origin-story da supereroe però condotta con un ritmo ottimale, che si differenzia anni luce dalla ultime soporifere pellicole e serie tv Marvel e che, proseguendo in questo paragone, ricorda molto da vicino un film da “fase 1”, in particolare modo il primo, iconico, Iron-Man. Le somiglianze con l’epopea di Stark c’è ed è evidente (anche se nel trailer rilasciato pareva essere quasi una sorta di simil copia&incolla) ma ben presto Blue Beetle si discosta, grazie all’inserimento di riflessioni, non (troppo) stucchevoli sul valore degli affetti e legami famigliari, sulla cultura “panamericana/latina” ed a un mood ironico e scanzonato che ben si coniuga all’eroe di DC Comics. Quindi mediocrità sì, ma nel senso più “alto” del termine. Altro discorso, invece, per quanto concerne la regia che non ha praticamente mai guizzi ma che è contraddistinta, ogni tanto, da una fotografia un po’ troppo laccata (tipicica, anch’essa, di tanti, troppi cinecomics) anche se gli effetti in cgt non sono niente male, anzi.
Tutto considerato, perciò, Blue Beetle è un film che vi invito a vedere e che mi ha ricordato, abbastanza da vicino, il primo Ant-Man: sicuramente non “il” film migliore dei Marvel Studios, ma un buon inizio. Ecco, la storia dello scarabeo blu è un po’ questo e anche qualcosa in più.