Categories: TV e Cinema

La televisione non basta più: Eni si scontra con Report su Twitter

Milena Gabanelli durante la puntata del 13 dicembre

 

La TV è cambiata, e non solo perché il suo schermo è diventato più piatto e luminoso. Il fatto è che al flusso unidirezionale dei programmi si è aggiunta la massa di tweet e post che scorrono in tempo reale su altri schermi: quelli di smartphone e tablet connessi a internet. E ci sono momenti in cui gli hashtag fanno più rumore dei contenuti televisivi, come è successo nel caso della puntata di Report del 13 dicembre su ENI.

Le premesse del programma di Milena Gabanelli erano queste: “Report ha cercato di ricostruire il percorso di quella che si sospetta essere una delle più grosse tangenti mai pagate al mondo. Parliamo di circa un miliardo di dollari che l’Eni avrebbe sborsato per l’acquisto della licenza per sondare i fondali marini del blocco petrolifero denominato Opl245 in Nigeria.

Durante la messa in onda del servizio di Report, il social media team di ENI ha iniziato a twittare sull’hashtag della trasmissione fornendo la propria versione dei fatti raccontati in TV. Infografiche, smentite, dichiarazioni e un dossier aziendale: tutto materiale diffuso in tempo reale, con una reazione sui social da parte della redazione del programma che ha ingranato con qualche ora di ritardo.

https://twitter.com/eni/status/676144276313624577″ rel=”nofollow

Insomma, chi ha avuto la meglio? Molti comunicatori e social media manager hanno riconosciuto i meriti tecnici delle risposte di ENI sui social. Jacopo Paoletti, consulente di marketing e comunicazione digitale esterno alla faccenda, ha parlato di “crisis management e reputation onlinemacinando un po’ di numeri intorno agli account Twitter di Report ed ENI. In termini di visibilità, il confronto in diretta ha beneficiato entrambe le parti. Però, è anche vero che la maggior parte degli italiani costruisce la propria opinione fuori da Twitter.

 

Un po’ di satira sulla battaglia ENI-Report

 

Come dire, la TV è ancora una fonte di informazione diffusissima, ma non è più onnipotente. Citando @insopportabile su Medium: “il mondo dell’informazione deve fare i conti con nuove interazioni, sempre più dirette e in diretta.” Questo è un bene, ma anche un male. Se i media restano indietro nel campo della comunicazione social, l’unico a rimetterci è il pubblico. Riconoscere l’abilità comunicativa di ENI è un conto, ma osannare un’azienda perché ha surclassato su Twitter un programma di inchieste giornalistiche – con pregi e difetti – è come spargere sale su una ferita aperta.

https://twitter.com/GabanelliRai3/status/676169429877702656″ rel=”nofollow

Da un lato, Report ha fatto presente che ENI si sarebbe rifiutata di rilasciare un’intervista televisiva – preferendo uno scambio via email – dall’altro, l’azienda ha utilizzato Twitter per comunicare al meglio il proprio punto di vista sfruttando la lentezza nelle reazioni social da parte della redazione del programma TV. Insomma, entrambe le parti hanno giocato secondo le regole del mezzo di comunicazione in cui si sentivano più forti.

In mezzo ai due fuochi – TV e social network – ci siamo noi, la gente. Per il nostro bene, sarebbe meglio astenersi dal tifare per una delle due parti. Piuttosto, dovremmo pretendere di ascoltare un’altra versione dei fatti. C’è un post del giornalista Massimo Mantellini che suggerisce: “Poi serve (servirebbe) una sintesi culturale di entrambi i punti di vista, un approccio non solo onesto (non ho motivo di dubitare del fatto che Gabanelli lo sia) ma soprattutto ‘terzo’ in maniera da risultare autorevole.

Lorenzo Mannella

Published by
Lorenzo Mannella

Recent Posts

L’importanza del legame con i tifosi per le associazioni sportive locali

Squadre e associazioni sportive: gli accessori che aiutano a rendere profondo il legame con i…

2 mesi ago

Il ragazzo meraviglia: Robin Champloo

Juni Ba ne Il ragazzo meraviglia dimostra quanto il comics "americano" sia ancora vivo e…

2 mesi ago

Laika: puoi fidarti di me

Nick Abadzis celebra la cagnolina Laika in un fumetto superlativo, pubblicato da Tunué. I could…

2 mesi ago

The Brutalist: si può fare architettura dopo Buchenwald?

The Brutalist di Brady Corbet  risponde di sì, che è l'unica meta possibile di quel…

2 mesi ago

Suoni ancestrali, una conchiglia con dentro un enigma

Con Suoni ancestrali Perrine Tripier realizza un romanzo sconvolgente e perturbante che parla di politica,…

2 mesi ago

Kingdom Come: Deliverance II. Son monarca, son boemio

Kingdom Come: Deliverance II di Warhorse Studios è un instant-classic del gioco di ruolo. La…

2 mesi ago