I fratelli Russo, i due registi di Avengers Endgame, dopo aver sbancato i botteghini del mondo intero con il precedente Infinity War (qui la nostra recensione), hanno deciso, fin dai primissimi minuti del nuovo film dei Vendicatori, il capitolo finale del cosiddetto Marvel Cinematic Universe (o almeno di quello che oggi conosciamo come tale). Prima di iniziare la nostra analisi tranquilli, non ci saranno anticipazioni e nessuno delle sorprese o delle svolte di trama sarà qui descritta. Si parlerà di altro, si parlerà di commedia.
Già perché se Infinity War aveva toccato un terreno più vicino alla tragedia, ovviamente venata da quintali di epica, questa volta con Endgame i Russo scelgono la commedia, senza però rinunciare all’epicità dei giorni migliori. Infatti una delle caratteristiche che salta più all’occhio di questo film, che noi abbiamo seguito in anteprima durante la “maratona” al cinema Odeon The Space di Milano (a proposito: un pubblico da stadio per il cinema milanese, che ad ogni inquadratura o comparsa dei propri beniamini si lasciava andare a scroscianti appalusi molto più simili alla prima della Scala piuttosto che ad un première di un film da supereroi) è la quantità di dialoghi, veramente molto massicci che però non appesantiscono quello che è, in fin dei conti, un film di azione, “dove si menano con coreografie suggestive” ma dona profondità e rotondità al MCU.
I principali protagonisti sono sempre gli stessi: ovvero Tony Stark, più geniale che mai, Steve Rodgers, più coraggioso che mai e il buon Thor, più, hem, “più” di sempre diciamo così. Questi tre, accompagnati da Hulk, Vedova Nera e altri se la vedranno ancora una volta con Thanos. Già Thanos, il villain più riuscito della storia dei cinecomic ritorna in una dimensione ancora più cupa e drammatica. Non raggiungerà la folle visionarietà di Infintiy War ma nelle scene che lo vedranno protagonista tutta l’attenzione, magneticamente, si andrà a riversare su di lui. Inoltre questo ultimo film, ve lo diciamo molto chiaramente, sarà un vero e proprio excursus nei momenti topici dei Vendicatori in questi undici anni.
Ma dicevamo dei dialoghi giusto? I dialoghi sono ben scritti, quasi sempre, e consentono, specie nella prima parte del film di dare i già citati “tocchi di commedia” di Endgame. Ma se state pensando che l’azione è stata messa in secondo piano, vi state sbagliando di grosso. Infatti Avengers Endgame regala battaglie epicissime nella seconda parte del film con, probabilmente, le scene di azione più spettacolari di tutto il MCU. Per esempio vi troverete di fronte gli eroi che, letteralmente, si scambieranno le armi per dare vita a combo molto vicine al mondo dei videogiochi.
Anche la trama, in fondo, ricorda un po’ un livello da mondo videoludico, con tre missioni ben precise da “svolgere” in tre luoghi e tempi differenti. Ma non ci sarà solo spazio per la dimensione giocosa in questo film. Infatti le morti, e ce ne saranno, saranno tutte molto dolorose per i nostri, senza considerare il fatto che, forse mai prima d’ora nel MCU, la scienza avrà un ruolo tanto importante e predominante.
Se forse viene a mancare quella tensione drammatica che Thanos portava in IW, in Endgame ad emergere solo le singole caratterizzazioni dei personaggi, con una marcata attenzione per quelli femminili, mai così potenti, fighi e fondamentali come in questa occasione. Un altro punto in cui il precedente film era sicuramente migliore è quello legato ai paesaggi e determinate inquadrature “ardite”: qui è tutto molto più classico e compassato ma in fondo era la chiusura di un artigliato cerchio e quindi, nonostante le oltre ore di proiezione, non è che ci si poteva stare troppo a specchiare no?
Insomma nonostante sei ore di film ininterrotto nessuno degli spettatori appariva particolarmente provato da quel cimento, anzi. Le facce delle ragazze e dei ragazzi che hanno affollato la sala apparivano ancora elettrizzate dalle grandi emozioni provate “su schermo”: c’era chi sorrideva a 32 denti, chi non la smetteva di descrivere per filo e per segno le scene appena viste, chi si era commosso tanto da arrivare alla lacrime (!) e chi, tra cui il sottoscritto che vi sta scrivendo, non riusciva proprio a schiodarsi dalla poltroncina. Perché nonostante non tutti i film del MCU siano “film da ricordare” questi undici anni vissuti con la Marvel sono stati certamente anni intensi, in cui grandi attori hanno “prestato” il loro corpo, faccia e voce ai supereroi che eravamo abituati a leggere sulle pagine dei fumetti. Non è altisonante dire che, in fondo, il mondo prima dopo gli Avengers non è stato più lo stesso.